Email marketing: quando monetizzare è possibile

L’email marketing gode di ottima salute. A dirlo è la Direct Marketing Association secondo cui, con un Return of Investiment a oggi stimato del circa 4.300 %, l’attività di emailing è un investimento che paga e soddisfa le imprese. E secondo un’altra indagine della società di ricerca MecLabs, il 60% dei marketer  sostiene che l’email marketing sta attualmente producendo un ROI e il 32 % ritiene che finirà per produrne in futuro, con ricadute positive in termini di business (visto che il 66% dei consumatori ha fatto un acquisto online proprio per effetto di un messaggio email).

Numeri e tendenze che giustificano l’interesse sul tema, protagonista anche nella manifestazione Ad:Tech, conferenza e fiera globale sul vasto mondo sull’advertising e delle tecnologie, andata in scena a San Francisco il 26 e 27 marzo scorsi. La fiera è stata l’occasione per conoscere da vicino le novità di settore e le soluzioni più innovative applicabili alle attività di marketing e di emailing.

Molte delle più interessanti novità in cantiere sull’email marketing” spiega Massimo Arrigoni, CEO di MailUp Inc., che ha preso parte alla manifestazione di San Francisco “nascono da una semplice considerazione: sistemi come AdSense o Adwords di Gooogle, non possono rispondere a tutte le necessità di pubblicità a mezzo mailing delle imprese. Poniamo che un’azienda voglia fare pubblicità su email di terzi. Come fare? Chi si può contattare? Google AdWords non ha il canale email” aggiunge. “E ancora: come fanno le aziende a inserire pubblicità nelle loro newsletter? Bisogna contattare gli advertiser uno a uno?”. Un’attività onerosa, questa, complessa da gestire e che non può essere affidata automaticamente ad AdSense, strumento non pensato per l’email. In questa nuova “nicchia” di necessità legate alla monetizzazione delle attività di emailing: “Ci sono molte nuove società che si stanno già muovendo, come adknowledge.com o LiveIntent. Queste elaborano soluzioni basate su una procedura logicamente semplice ma tecnicamente complessa: il sender aggiunge un tag HTML al messaggio, quando il messaggio viene aperto, quel tag passa all’ad-server (per esempio  LiveIntent) tutta una serie di variabili e l’ad-server risponde, in tempi rapidissimi, con immagini e link da mostrare” spiega Arrigoni. I professionisti che offrono servizi di emailing alle aziende non possono prescindere dal recepire tali novità:  “In MailUp, per esempio, si ha accesso totale all’HTML dei messaggi: ciò significa che è possibile monetizzare le proprie campagne di email marketing semplicemente inserendo nel codice HTML i tag di LiveIntent o AdKnowledge” chiarisce il CEO.

Nei vari interventi che hanno animato la manifestazione è stata riaffermata l’importanza della lead acquisition multicanale. Oggi, dicono gli esperti, l’acquisizione di contatti commerciali deve necessariamente diventare multicanale e toccare tutte le diverse attività di web marketing e marketing in generale. Altro tema caldo è l’analitica: l’analisi seria dei dati che arrivano dalle campagne pubblicitarie è fondamentale per capire cosa funziona e cosa no, e approfondire le diverse modalità e aree di intervento. All’ Ad:Tech non si è mancato di sottolineare l’importanza di trovare i partner giusti che assicurino sistemi di statistiche sviluppati e puntuali.

Ultima riflessione va all’advertising digitale in ottica globale. Non a caso anche Baidu, il principale motore di ricerca in lingua cinese, era presente alla manifestazione. “Ciò può significare essenzialmente una cosa sola: che il mercato è uno. Globale, connesso e interconnesso. Quindi perché fermarsi al proprio Paese o a quelli limitrofi se si può parlare con il mondo?”.

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