La quotazione in borsa di Facebook potrebbe fruttare ad un artista americano, David Choe, 200 milioni di dollari.
Choe nel 2005 dipinse dei graffiti sulle pareti della prima sede del social network a Palo Alto. Sean Parker, fondatore di Napster ed in quel periodo presidente della società nata dalla mente di Mark Zuckerberg, gli offrì un’alternativa: poche migliaia di dollari o una piccola quota di azioni della nascente compagnia. L’artista non credeva molto nel successo di Facebook, un idea “ridicola e senza scopo”, ma decise comunque di scommettere sul progetto.
Le azioni, tra lo 0.1% e lo 0.25%, secondo una stima di The New York Times, potrebbero valere, quando la società verrà quotata in borsa, circa 200 milioni di dollari.
L’artista più pagato al mondo?
I graffiti nella sede del social network sarebbero, se la stima è esatta, una delle singole opere più pagate mai realizzate. Per avere un termine di paragone basti pensare che l’opera di Cézanne Card Players è stata battuta all’asta per la cifra record di $250 milioni. Il record era precedentemente detenuto da un quadro di Jackson Pollock ($140 milioni). I graffiti di Choe non hanno partecipato ad un’asta, ma fatte le dovute differenze il lavoro dell’artista sarebbe la seconda opera più pagata della storia.
Choe diventerebbe di certo l’artista vivente più pagato, titolo precedentemente detenuto da Damien Hirst, che nel 2008 aveva venduto una serie di opere, durante la sua esposizione Beautiful Inside My Head Forever, per un totale di $198 milioni. Ancora una volta la differenza resta: Hirst ha venduto le sue opere al pubblico che le ha valutate, Choe ha scommesso e ha avuto fortuna.
I murales dell’artista non sono stati pagati 200 milioni, cifra che ha poco a che fare con l’opera di Choe. Sono statti pagati con un baratto che ha assunto un valore inaspettato. Il punto di fondo della vicenda è che all’epoca, soltanto 7 anni fa, nessuno poteva immaginare che le azioni di Facebook un giorno avrebbero avuto un simile valore.
L’artista commenta felice ed ironico sul suo blog. “Non vi è mai capitato di fare un sogno in cui siete coinvolti in un incidente e di capire che non esistono incidenti, che non ci sono incontri casuali, e che tutto ha uno scopo?”
Facebook Comments