Telemedicina: chip in grado di inoculare farmaci a distanza

Il primo chip in grado di inoculare farmaci a distanza è stato sperimentato con successo su soggetti umani al MIT da due professori dell’istituto, Robert Langer e Michael Cima. Il chip contiene capsule di medicine e, una volta impiantato nel paziente, è in grado di rilasciare le sostanze medicali nei modi e nei tempi prescritti. I due medici già nel 1997 avevano annunciato una sperimentazione di questo tipo ma l’effettivo test risale solo al 2011 quando a 7 donne tra i 65 e i 70 anni sono stati impiantati chip per il rilascio graduale di una medicina per combattere l’osteoporosi chiamata  teriparatide per circa 4 mesi. Secondo Cima: “gli impianti si sono rivelati sicuri e i pazienti hanno dichiarato di essersi persino dimenticati di averlo“.

L’innovazione sarà particolarmente utile soprattutto per i trattamenti di condizioni croniche che richiedono iniezioni giornaliere. “L’adesione e il rispetto del trattamento e è molto importante in molti regimi farmacologici, e può essere molto difficile fare accettare il trattamento ai pazienti quando devono praticarsi iniezioni.” Secondo  il professor Cima, il nuovo chip risolve completamente la questione automatizzando i trattamenti.

Le ricadute dell’innovazione sono, però, più ampie e favoriranno l’ingresso in una nuova era di telemedicina. Langer commenta entusiasta: “Si può avere un’intera farmacia sul chip. Si possono controllare a distanza le somministrazioni, si possono somministrare farmaci ripetutamente e secondo un ritmo regolare, e si possono inoculare diverse medicine.”

Lo studio ha riscontrato, inoltre, una maggiore precisione dei dosaggi rispetto alle iniezioni manuali.

L’innovazione certamente rivoluzionaria e in grado di avere un forte impatto sulle cure mediche e la qualità della vita dei pazienti, potrebbe presentare anche alcuni rischi inerenti la sicurezza. Come ogni trasmissione da remoto esiste il rischio di possibili azioni di hackeraggio ed eventuali malfunzionamenti, potrebbero essere molto gravi sia nei termini di sospensione del trattamento sia di possibili inoculazioni non volute di farmaci.

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