Robojelly, il primo robot sottomarino a emissioni 0

L’University of Texas di Dallas e la Virginia Tech hanno messo a punto un robot ispirato a una medusa, in grado di muoversi sott’acqua alimentandosi in modo automatico ed autosufficiente, utilizzando i gas di idrogeno ed ossigeno presenti in mare per azionare i suoi movimenti.

“Abbiamo creato un robot subacqueo che non ha bisogno di batterie o elettricità” afferma Yonas Tadesse, assistente professore di ingegneria meccanica presso l’Università di Dallas, e “l’unica emissione che rilascia nei suoi movimenti subacquei è solamente acqua”.

Questo sistema utilizzato segna una svolta nella ricerca applicata alle macchine autonome: il sorpasso delle limitazioni operative imposte dalla necessità di frequenti rifornimenti. In questo modo Robojelly (questo il nome che i suoi creatori hanno dato al dispositivo) è in grado di muoversi potenzialmente all’infinito e senza inquinare, offrendo così una soluzione ottimale per molte applicazioni pratiche, come il monitoraggio delle condizioni del mare e la presenza di eventuali sostanze inquinanti nelle acque.

E proprio per questo motivo il progetto ha incontrato il favore ed i finanziamenti dell’Office of Naval Research americano, che punta a questo sistema ed al suo futuro sviluppo e miglioramento per introdurlo in analisi e ricerche di questo genere, facendo prendere ufficialmente il largo alle prime squadre (o meglio dire branchi) di Robojelly.

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