Words, World, Web: sostenibili nel merito, ma anche nel metodo

Il convegno internazionale Terra Futura, e con lui la rassegna di incontri green-geek di Words, World, Web , che Zoes organizza al suo interno, è un evento diverso da tutti gli altri.

Quando arrivi alla Fortezza da Basso di Firenze tutto ti trasmette un “taglio” diverso rispetto al solito. Intanto le balle di fieno che come potete immaginare per noi allergici sono una vera manna. Poi i prodotti tipici, sempre raccontati prima di essere assaggiati, con tutto il tempo necessario per capire il lavoro che c’è dietro, e soprattutto la filiera – rigorosamente “corta” – che li contraddistingue. Poi gli stand che non sono stand, ma persone che ti spiegano delle cose, senza aggredirti, con la luce naturale che entra ovunque di sbieco, trionfando sul solito e insostenibile neon che infesta le esposizioni di questo genere.

E infine le persone. Che non sono nè la versione umana di una pila di depliant ipercolorati  – leggi iperinquinanti –  nè gli “un sacco alternativi” con cui una certa letteratura vorrebbe inquadrare, in un unico bolo fungibile e indigeribile, chiunque sia appena fuori dalle righe, giusto un filino prima di dar fuoco a un bancomat. No, a Terra Futura si vedono un sacco di persone appassionate e perfettamente inserite in un ciclo produttivo. Con la caratteristica di non fare mai troppo rumore, cercando di non fare dell’invasione del tuo campo (visivo, sonoro, olfattivo) la propria carta vincente.

Insomma – è vero, la sintesi non è il mio forte – a Terra Futura accade abbastanza di rado di sentirsi “vendere” qualcosa.  E questa minore propensione alla vendita (oltre a spiegare l’indubbio successo dell’iniziativa) è particolarmente utile anche e soprattutto quando – per l’appunto – si comincia a parlare di web.

Sono infatti almeno 10 anni che il problema principale di chi frequenta “gli eventi geek” è quello di distinguere la vendita dal messaggio, la fuffa dalla sostanza, il segnale dal rumore. Se qualcuno, come Luca Conti (Luca, mi insegni come si fa a essere nominati “Direttori Scientifici” di qualcosa? Sembra fichissimo!), riesce ad impostare un lungo programma intorno alla forza dei contenuti, alla necessità di uno scambio costruttivo di idee, idee che non contengano necessariamente un modello di business, ma che magari ne ispirino uno nell’uditorio, possibilmente sostenibile, di questi tempi ha già fatto qualcosa di prezioso.

E poi bisogna dire che a volte sono i dettagli a fare tutta la differenza. Words, World, Web è stato fruibile in streaming (grazie all’ottima WebTV di InToscana), e cioè a chilometri zero, sempre, anche adesso – on demand. Trattandosi di contenuti destinati ad avere un ciclo di vita abbastanza lungo, mi sembra che l’attenzione a una copertura integrale, con una qualità tecnica accettabile, non possa che essere il miglior veicolo promozionale per l’edizione del prossimo anno.

Personalmente, sfruttando un gentile passaggio in auto del Prof. Epifani, sono riuscito ad imbucarmi solo a un serrato dibattito sul ruolo dei cooperanti nell’informazione, coordinato da Alessio Jacona, e a una illuminante conversazione con Luca Nicotra, sempre più a suo agio nel ruolo di testimonial dell’Italia che vuole cambiare qualcosa.

Tutto molto di corsa, ma abbastanza approfonditamente per tirarne fuori qualche ottima lezione su come coinvolgere community “affini” ai temi a noi cari – e la green community indubbiamente lo è – in modo appassionato, ma anche asciutto ed efficace. Note to self.

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Antonio Pavolini lavora da oltre 15 anni nel settore dei media. Dopo una serie di esperienze nella comunicazione istituzionale, prima in agenzia e poi in azienda, dal 2009 si occupa, nell’ambito della funzione Strategy del Gruppo Telecom Italia, dell’analisi degli scenari e dell’elaborazione delle strategie nella Media Industry. Dal 2011, nell’ambito della funzione Innovazione, si occupa di valutare potenziali partnership con start-up impegnate in progetti di creazione e distribuzione di contenuti multimediali. Esperto delle issues del mercato dell’Information & Communication Technology, svolge docenze e collaborazioni in ambito accademico. Dal 2008, in particolare, è membro del Teaching Committee del Master Universitario in Marketing Management (MUMM) della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università “La Sapienza” di Roma”. Ha inoltre condotto trasmissioni radiofoniche come "Conversational“, in onda su Radio Popolare Roma nel 2010-2011, nel corso della quale ha approfondito l’impatto dei social media nell’economia, nella cultura, nella politica e nella vita quotidiana delle persone.

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