Vivendi: in vendita Activision Blizzard?

Vivendi, il conglomerato mediale e delle telecomunicazioni francese, starebbe considerando la vendita di Activision Blizzard, uno dei maggiori sviluppatori mondiali di video game.

La pesante situazione finanziaria della società francese sembra poter spingere il management alla vendita del 61% delle azioni dell’editore di video game detenute. I circa 8.1 miliardi di dollari di valore potrebbero, infatti, contribuire in modo sostanziale a colmare il pesante debito finanziario di Vivendi (12.5 miliardi di euro).

A far trapelare l’indiscrezione è stato lo stesso presidente del “conseil de surveillance” del conglomerato mediale, Jean-René Fourtou. “È una possibilità… Siamo sempre in cerca di nuova strade” ha spiegato Fourtou, a margine di una conferenza stampa, tenuta alla convegno Allen & Co. (Sun Valley, Idaho),  dopo aver parlato con il CEO di Activision Blizzard, Bobby Kotick. Entrambi si sono rifiutati di commentare ulteriormente. Vivendi dovrebbe, in ogni caso, chiarire la propria strategia il 30 Agosto in occasione dell’annuncio dei propri risultati finanziari.

Tre fonti anonime vicine alla compagnia hanno confermato a Bloomberg, che Vivendi avrebbe sfruttato l’occasione offerta  dall’importante convegno internazionale per sondare il terreno e prendere i primi contatti.

Activision Blizzard, sviluppatore di titoli di straordinario successo come Call of Duty e World of Warcraft e con 3.48 miliardi di dollari in cassa, potrebbe interessare a molti, nonostante il prezzo elevato.

Le aziende che sarebbero state contattate per verificare l’interesse verso una simile operazione sarebbero, secondo le fonti di Bloomberg: le americane Walt Disney e Microsoft, la cinese Tencent Holdings (attiva nel settore mobile) e la giapponese Nexon (editore di video game). Le fonti non escludono contatti con altre società potenzialmente interessate.

Disney, nonostante un rinnovato interesse per il settore, secondo una fonte vicina alla compagnia, difficilmente farà un’offerta. Le due compagnie asiatiche non sembrano avere una disponibilità sufficiente di denaro. Microsoft, al contrario, gode di un patrimonio disponibile per investimenti di circa 57 miliardi di dollari e con l’acquisto potrebbe avvantaggiarsi nel mercato console, legando i popolari video game della casa sviluppatrice alla piattaforma Xbox. La società, secondo una fonte ancora una volta riportata da Bloomberg, al momento non avrebbe in programma di effettuare un’offerta, ma potrebbe cambiare idea.

Le 4 compagnie citate come possibili acquirenti si sono rifiutate tutte di rilasciare commenti ufficiali.

 

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  1. Dal punto di vista della programmazione non dovrebbe cambiare nulla, spero. Certo sapere che un proprietario sia costretto a vendere una società che è al top del proprio settore di mercato non deve essere per nulla semplice.

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