Facebook continua nella drammatica corsa al ribasso del titolo, un declino che va avanti oramai da mesi. Il social network raggiunge nuovi minimi, con 18,08 dollari per azione, perdendo così il 5,28%. Dallo sbarco a Wall Street con l’IPO di maggio, che aveva visto l’entrata in borsa a 38 dollari ad azione, il titolo ha perso quasi 20 dollari ovvero il 52% del suo valore iniziale. A pesare su Facebook è stata la revisione al ribasso del prezzo target da parte di Bank of America-Merrill Lynch e della Bank of Montreal, che hanno tagliato rispettivamente del 34% e del 40% i propri target.
La revisione è legata alle pressioni per la scadenza degli accordi di “lock up”, che hanno evitato finora che investitori e dipendenti vendessero i propri titoli. Cosa già avvenuta nelle settimane scorse, quando uno dei più noti investitori di Facebook Peter Thiel, ha ceduto buona parte delle sue azioni del social network. I prossimi lock up scadranno il 15 ottobre, rendendo possibile la vendita di 249 milioni di titoli.
Secondo il Wall Street Journal, le prospettive per Facebook non sono negative perchè il nuovo formato per la pubblicità può aiutare a spingere i ricavi il prossimo anno. Una linea in parte condivisa da eMarketer, che ieri ha abbassato le sue previsioni sulla redditività di Facebook per quest’anno; ma guarda positivamente ai risultati dell’anno prossimo, soprattutto per quanto concerne il mobile advertising.
Però, secondo l’analista di Bank of Montreal Daniel Salmon, le pressioni al ribasso su Facebook vanno al di là dei lockup. Salmon ritiene che potrebbe essere difficile per il social network centrare l’obiettivo di aumento del 4% dei ricavi nel terzo trimestre. Il target di prezzo fissato da Bank of Montreal è per questo di 15 dollari per azione, il più basso fra 22 analisti. La media, infatti, è di 33,27 dollari per azione, ovvero oltre l’80% in più rispetto alla quotazione attuale.
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