Bernabè: debito, investimenti infrastrutturali e cloud pubblica

Franco Bernabè, presidente di Telecom Italia, ha rilasciato diverse dichiarazioni interessanti durante un convegno a cui ha partecipato presso l’Università Bocconi di Milano.

Il manager ha sottolineato la grave situazione in cui versava l’azienda al suo arrivo. “La società aveva 37 miliardi di debito. Da quando ci sono io, grazie al management e al supporto degli azionisti, abbiamo ridotto il debito di 10 miliardi è una cifra enorme. È un problema che è simile a quello dello Stato“.

Bernabè, senza citare direttamente il caso Fiat, ha poi sottolineato i continui investimenti in Italia di Telecom. I vertici dell’azienda torinese hanno, infatti, dichiarato nei gironi scorsi che la casa automobilistica produce e ha buoni risultati in Brasile anche perché là riceve finanziamenti e agevolazioni fiscali, cosa che nell’Unione Europea con le attuali norme non è possibile. “Non siamo andati a lamentarci che le cose in Italia vanno male – ha spiegato il presidente dell’ex monopolista di stato- Anche per noi in Brasile le cose vanno molto meglio… Ma ci siamo preoccupati di trovare una soluzione per il nostro Paese“.

Il debito, per il manager, ha condizionato inizialmente l’azione strategica dell’azienda, ma questa ora ha piena intenzione di investire nello sviluppo delle infrastrutture di rete. “Prima di tutto dovevamo salvare Telecom e l’abbiamo salvata. Oggi siamo impegnati in un grande programma di rilancio dell’infrastruttura che vedrà al 2014 il 25% della popolazione connessa o connettibile” alla rete “di alta velocità in un mondo in cui le cose cambiano. Noi vogliamo dare una grande infrastruttura per promuovere questo cambiamento“.

Bernabè ha trovato il tempo di parlare anche di Agenda Digitale, approvando l’operato del governo. “Il progetto Digitalia contiene le cose giuste e inoltre il governo si occupa di execution, mentre molte volte in precedenza alle enunciazioni non veniva dato seguito… Si parla di liberare risorse da mettere a disposizione dell’economia: sarebbe necessario creare una cloud pubblica“. Spiegando la proposta ha aggiunto: “Ci sono migliaia di archivi, sistemi informatici e applicativi diversi che invece possono essere omogeneizzati: non si comprerà informatica ma si potrà gestire tutto attraverso la nuvola con costi molto ridotti per le finanze pubbliche”.

Il numero uno del Telecom Italia ha inoltre colto l’occasione per analizzare il settore Ict Italiano, sottolineando che nel paese si investe in informatizzazione l’1.6% del PIL contro il 3.6% di media globale.

Le dichiarazioni di Bernabè non sono riuscite, però, a scuotere il titolo in borsa. In una giornata negativa per l’intero listino, che registra un andamento peggiore rispetto agli altri mercati europei, il titolo Telecom perde il 2.03% (ore 16:03:45).

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