Couponing e Social Shopping: troppi disservizi per Adiconsum

Adiconsum lancia l’allarme per i troppi disservizi nel settore del couponing elettronico. I coupon stanno riscontrando un crescente successo tra gli utenti della rete e mobili anche a causa della crisi economica, ma l’associazione di difesa dei diritti dei consumatori riceve molte segnalazioni negative rispetto a questo settore.

Durante l’ultimo anno (Ottobre 2011-Settembre 2012), Adiconsum ha ricevuto 2.197 segnalazioni; di queste addirittura il 76% riguardava disservizi legati al couponing o al social shopping (l’associazione li considera sostanzialmente equivalenti). Il rimanete 24% riguardava l’e-commerce in generale.

I consumatori, spesso, non sono stati in grado di fruire del bene o servizio acquistato. Il 56% di chi ha effettuato segnalazioni relative all’acquistato di un prodotto non ha lo ha, infatti, ricevuto; mentre il 32% ha riscontrato problemi di spedizione e il 6% ha ricevuto prodotti diversi da quelli acquistati. Situazione simili per i servizi, i consumatori segnalano nel 58% dei casi che non gli è stato fornito il servizio richiesto e nel 23% che è stata rinviata l’erogazione più volte fino a non poterne più usufruire. Idem per il settore del turismo, dove il 95% delle segnalazioni riguardano l’impossibilità di fruire dei servizi prenotati a causa di over booking o mancata disponibilità.

I dati del nostro Osservatorio – sintetizza Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – dimostrano che il mondo dell’e-commerce deve regolamentare il settore del social shopping, poiché questo incrementa la sfiducia del consumatore verso tutto il comparto. Occorre poi perseguire ed impedire l’attività di quei siti che nascono allo scopo di ingannare i consumatori. L’alto numero di segnalazioni pervenute ad Adiconsum denota l’esigenza del consumatore di ricevere adeguata informativa ed assistenza. Adiconsum rilancia a Netcomm, il Consorzio che raggruppa la maggior parte dei siti di e-commerce e social shopping, l’urgenza di avviare al più presto quanto previsto nel protocollo siglato e di individuare best practice delle imprese per una maggiore tutela dei consumatori.”

 

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