La Commissione Ue sta lavorando sui media digitali e la tv connessa, ovvero “la prossima rivoluzione nel mondo creativo e digitale“, affinché ci sia una “rapida convergenza” tra tutti i media ma che soprattutto abbiano norme comuni. Sono questi i punti chiave del discorso sul futuro dei media pronunciato in apertura della conferenza annuale dell’Emma (European magazine media association) a Bruxelles, pronunciato dal vice presidente della Commissione europea responsabile per la Digital Agenda, Neelie Kroes.
La Kroes sottolinea come internet e il mondo digitale stiano trasformando l’industria dei media facendola sconfinare sempre più nei settori delle telecomunicazioni e delle Ict. Tali trasformazioni, sono per la vice presidente motivo per chiedersi verso quali significati virerà la parola “media” nel 2060, e anche l’occasione per affermare che “il cambiamento è inevitabile, adattarsi è imperativo. Per tutti i settori coinvolti, il mio consiglio è lo stesso”, afferma la Kroes: “Non difendetevi dalla rivoluzione del digitale ma sfruttate a vostro vantaggio le opportunità dell’online, adattatevi e innovate. I settori che lo hanno fatto già godono dei loro frutti digitali, quelli rimasti indietro già si sentono schiacciati”.
Altro punto chiave preso in considerazione dalla Kroes è quello della convergenza tra Internet e TV. Ad oggi in Europa le tv connesse sono 40,4 milioni, ma la previsione è che entro il 2016 siano in quasi tutte le case degli europei. La scommessa è quindi quella di assicurare rapidamente che standard tecnici, regole legali e contenuti convergano e tutelino sia i consumatori, inclusi quelli più deboli come i minori, che le emittenti radiotv, il mondo di internet e delle imprese. Questo è quanto assicurato dalla Kroes presentando un Libro verde sulla questione e lanciando le consultazione pubbliche che resteranno aperte sino a fine agosto.
Sono cinque i nodi su cui Bruxelles chiede opinione e contributi degli attori di questi settori chiave per delineare gli sviluppi di un futuro prossimo. In primo luogo, le regole del gioco, ovvero come creare le condizioni necessarie affinché le imprese europee possano affrontare la concorrenza internazionale, soprattutto quella americana. Secondo, la protezione della libertà dei media e dei valori europei, inclusa la tutela dei minori e l’accessibilità per i disabili. Terzo, mercato unico e norme comuni, in modo che ci siano standard tecnici compatibili. Poi, i finanziamenti, e il modo in cui gli utenti e la convergenza internet-tv influenzeranno e quanto la produzione dei contenuti, dai film agli spettacoli. Infine, apertura e pluralismo dei media: se internet e tv finiranno per convergere, si aprono domande sul filtraggio dei contenuti di internet da parte delle pubbliche autorità e sulla loro accessibilità, per esempio per film recenti di successo o i grandi eventi sportivi. “Un dibattito a livello Ue ci permetterà di affrontare questi cambiamenti – ha sottolineato la Kroes – di contribuire alla crescita delle imprese, di incoraggiare la creatività e di difendere i nostri valori“.
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