Proteggere i propri dispositivi connessi contro attacchi di virus è diventata una priorità per molti. L’apprensione degli utenti si intensifica soprattutto quando si possiede più di uno smartphone o tablet connessi alla rete e questo sembra essere diventato un problema di interesse comune per una grande fetta del popolo italiano. Secondo una ricerca condotta recentemente da MSI International per conto di McAfee, infatti, in Italia, il 42% delle famiglie possiede più di cinque dispositivi abilitati alla navigazione su Internet, cosa che espone i consumatori a nuove modalità e a molti più rischi di minacce online.
“La nostra vita digitale sta diventando sempre più complessa e pericolosa dal momento che le persone passano molto più tempo on-line e utilizzano sempre più dispositivi per connettersi, condividere e memorizzare i dati“, ha dichiarato Mike DeCesare, presidente di McAfee. “Questa tendenza ha fatto sì che siano necessarie per gli utenti soluzioni più specifiche e fidate, e soprattutto economiche, per la protezione più completa di identità, dati, e dispositivi”.
Secondo la ricerca, che ha coinvolto oltre 6.000 consumatori in 12 nazioni, tra cui l’Italia, circa il 90% di persone a livello globale possiede più di un dispositivo digitale (l’Italia è in media con il 90%), e più del 60% ne possiede più di tre (67% in Italia). La ricerca inoltre ha rilevato che a livello globale, così come nel nostro Paese, più del 50% degli utenti trascorre online almeno 15 ore la settimana, che corrispondono a una media di due ore al giorno, utilizzando i loro dispositivi per vari utilizzi personali.
La ricerca è stata condotta anche per rilevare il valore che gli utenti attribuiscono ai loro beni digitali. In Italia, il risultato emerso è che in media, foto, video e altri documenti conservati nei propri dispositivi vale all’incirca 41.000 euro.
Gli Italiani intervistati, inoltre, sono consapevoli del rischio di perdere i loro beni digitali, con oltre i quattro quinti (83%) che ammette di avere familiarità con i pericoli che minacciano la sicurezza delle proprie risorse digitali. In contrasto con questo dato, il 13% degli intervistati nel nostro Paese non ha software di sicurezza installati su nemmeno uno dei propri dispositivi digitali. Infatti, anche se gli Italiani conoscono i pericoli che devono affrontare on-line, con quasi quattro quinti (79%) preoccupati per possibili frodi o truffe informatiche, più della metà (56%) preoccupata per i possibili danni derivati da virus e malware e un’altra metà preoccupata per la propria privacy (56%), più di un terzo (36%) ritiene che il software di sicurezza completo sia troppo costoso, mentre addirittura il 40% non lo ritiene necessario e il 9% pensa che sia troppo complicato.
“Il futuro della sicurezza deve avere le proprie basi nel mondo informatico di oggi. La sicurezza non può più essere vista come un insieme di pezzi di software scollegati, ma deve essere integrata nell’esperienza complessiva di un modo digitale sempre più mobile“, ha riferito Renee James, presidente di Intel.
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