Tim Cook: “Apple paga tutte le tasse”

Martedì prossimo il CEO di Apple Tim Cook sarà convocato al Senato degli Stati Uniti per capire come la multinazionale investa i propri capitali all’estero e per comprendere se ci siano i margini di una possibile evasione fiscale da parte dell’azienda. Il CEO non ha atteso la convocazione ed è intervenuto preventivamente sulla stampa americana affermando che la sua azienda paga ogni “singolo dollaro” al governo degli Stati Uniti. “Lo posso dire inequivocabilmente. Apple non incanala i propri profitti domestici oltreoceano. Non lo facciamo. Paghiamo le tasse su tutti i prodotti venduti negli Stati Uniti e paghiamo ogni dollaro dovuto. E quindi vorrei che questo fosse chiaro”, ha riferito Cook.

Da un’intervista al Washington Post, Cook lancia un appello al Governo americano chiedendo una “semplificazione” delle leggi sulla fiscalità delle imprese, oggi troppo penalizzate da tasse troppo elevate e di incoraggiare le imprese made in USA a riportare i propri guadagni in patria e a investire in posti di lavoro, ricerca e sviluppo.

Inoltre, Cook solleva l’annoso problema denunciato da molte aziende americane, soprattutto quelle più grandi, le multinazionali, che lamentano aliquote troppo alte e non in linea con gli altri Paesi più avanzati.

Secondo i dati di JPMorgan, riportati dal Washington Post, più di mille società statuniensi detengono un patrimonio stimato in 1.700 miliardi di dollari all’estero. Tra queste Apple, una delle società più ricche della storia che – sottolinea il Post – detiene enormi capitali all’estero.
Se si guarda a quello che accade oggi – afferma Cook – per rimpatriare patrimoni negli Stati Uniti si deve pagare il 35% di queste somme. Una cifra molto alta. Noi non proponiamo che questa cifra diventi zero – aggiunge il numero uno di Apple – ma chiediamo che sia più ragionevole“.

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