Il Transparency Report di Google mostra i malware nel mondo

Google ha ampliato il suo Transparency Report in modo da includere sulle mappe di tutto il mondo i punti in cui gli hacker agiscono indisturbati seminando trappole agli utenti delle rete. Nello specifico, il report di Google è un documento che fa luce, mettendoli in evidenza, non solo tutti i rischi in cui possono incappare i naviganti di Internet ma anche le soppressioni di siti per violazione di copyright e le richieste di sorveglianza da parte dei governi.

Due delle più grandi minacce online sono i software dannosi che possono prendere il controllo dei computer e gli attacchi di phishing che tentano di indurre l’utente a condividere le password o altre informazioni private,” ha riferito sul blog ufficiale Lucas Ballard, ingegnere di Google.
Ecco perché abbiamo lanciato una nuova sezione sul nostro rapporto di trasparenza che fa luce sulle fonti di malware e attacchi di phishing.”

Le informazioni per la nuova sezione nascono da un programma di Navigazione sicura che Google ha lanciato nel 2006 per mettere in guardia i naviganti di Internet contro i problemi relativi a siti bancari fasulli o pagine trappola e con virus informatici.

Ballard fa sapere, inoltre che al momento il motore di ricerca contrassegna fino a 10.000 siti al giorno, e il fatto che la società condivida questa tecnologia con altri browser fa in modo che si possano tenere al sicuro circa un miliardo di utenti quotidianamente.

La nuova sezione aggiunta a google.com/transparencyreport include una mappa che mostra come gli hotspot “malware” includano anche l’India e l’Europa centrale.

Dalla mappa è pissibile notare come il più alto tasso di malware, non appartiene a paesi come la Russia o l’Ucraina (8% ciascuno), ma invece all’India (15%) e a molti paesi dell’America Latina come il Messico (12%) e Cile (11%). Anche in Europa centrale sono presenti alti tassi di malware, in particolare, in Ungheria (15%) e in Bosnia (16%). Google avverte, però, che questi dati “non sono ancora completi ed è meglio osservarli come indicatori generali del problema del malware globale”.

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