Internet of Everything, Manghi: “opportunità per sostenere obiettivi economici e di bilancio”

manghi2
Gianmatteo Manghi è Direttore Commerciale Enterprise e Pubblica Amministrazione di Cisco Italia.

L’Internet of Everything per la Pa italiana è un’opportunità che si deve cogliere se si vogliono sostenere i difficili obiettivi economici e di bilancio di oggi”. E’ questa la convinzione di Gianmatteo Manghi, Direttore Commerciale Enterprise e Pubblica Amministrazione di Cisco Italia, intervistato da TechEconomy sul tema IoE e Pubblica amministrazione.
Le priorità del governo, spiega, allo stato attuale, sono molteplici: il sostegno alla crescita economica e all’occupazione, la riduzione dell’evasione fiscale nell’ottica della diminuzione della pressione fiscale, il tutto mantenendosi sotto la soglia del 3%. Un contesto complesso e ricco di sfide in cui l’IoE può giocare un ruolo fondamentale: “Nessuno di questi impegni, infatti, è realizzabile senza la più vasta diffusione delle tecnologie digitali.”

In Italia di passi avanti positivi ne sono stati fatti, ci spiega Manghi. “Lo dimostra la creazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale e la definizione di alcune priorità d’intervento come il consolidamenti dei data center, per passare dai circa 4.000 di oggi a massimo un paio per regione, alla maggiore formazione dei dipendenti della PA nell’uso delle tecnologie digitali”. Ma l’Italia è comunque solo 22esima in Europa per la diffusione tecnologie digitali e gran parte del paese soffre ancora di un pesante divide, culturale ma anche infrastrutturale.

In che modo l’IoE entra a rivoluzionare tali scenari della Pa? “L’IoE è la connessione in rete di persone, processi, dati e cose: può aiutare il settore pubblico a creare valore, aumentando l’efficienza delle Amministrazioni e migliorando la qualità dei servizi al cittadino. In concreto, mediante progetti per la gestione dell’energia, la telemedicina, la viabilità ed i parcheggi intelligenti, e molti altri ancora. Il che vuol dire contribuire ad alzare la qualità della vita di tutti” dichiara Manghi. Digitalizzare e connettere servizi e procedure, infatti, permette alla Pa di “migliorare la produttività e ridurre i costi,  permette di offrire servizi utili ma anche di promuovere l’occupazione”, con ricadute positive che passano, in un fluire virtuoso, da Pa a imprese, e da imprese ai lavoratori. Un valore immenso, spiega Manghi “che Cisco ha quantificato in 110 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni” in Italia, a fronte di un vantaggio economico potenziale globale di 4,6 mila miliardi nella pubblica amministrazione di tutto il mondo. “Se guardiamo al potenziale incremento di produttività del nostro stato nei prossimi 10 anni un terzo potrebbe arrivare dall’IoE” dichiara Manghi.

Tutti gli ambiti possono ricevere benefici dall’IoE. Ad esempio le logiche di connessione favoriscono “la comunicazione e collaborazione tra le PA per migliorare la produttività e ridurre i costi di viaggio, ad esempio, ma anche i tempi di realizzazione delle procedure amministrative” spiega il Direttore Commerciale Enterprise e Pubblica Amministrazione di Cisco.
Pensiamo al futuro con la telemedicina: “la popolazione italiana invecchia e come può sostenersi un sistema sanitario che deve migliorare costantemente e pensare a una fetta sempre più grande di cittadini senza ricorrere all’ottimizzazione offerta dalle logiche IoE?”. Fino ad arrivare anche a settori come quello energetico e idrico, in cui la gestione intelligente dei sistemi rappresenta un elemento fondamentale per realizzare le smart city: “contesti urbani dove la PA è efficiente, la qualità della vita migliore, ed è migliore anche il comparto impresa”.
Il progetto 100 città di Cisco è un esempio di come sia possibile adottare nei comuni piattaforme che facilitano tutto questo: “il sistema aiuta nella gestione dinamica della viabilità e del traffico, trasmette anche informazioni utili alla pubblica sicurezza, e può gestire il processo di automazione dei pagamenti dei pedaggi. Con la stessa piattaforma di servizi si possono gestire anche parcheggi intelligenti e la raccolta dei rifiuti, meglio ancora se differenziati”.

Gli elementi per realizzare la “rivoluzione”  ci sono già tutti. Spiega Manghi: “quanto abbiamo descritto è tutto fattibile: ci sono i sensori ed attivatori adeguati, le tecnologie per reti fisse e mobili ad alta capacità, i sistemi di analisi per gestire e correlare grandi quantità di dati, per automatizzare i processi e fornire support alle decisioni. Quello che serve è voler attuare un cambiamento necessario”.  Un cambiamento che la politica è pronta a fare? Secondo Manghi le prospettive ci sono tutte: “In Italia c’è sempre più attenzione ai temi dell’IoE nella pubblica amministrazione ma quello che deve continuare a non mancare è la consapevolezza dell’importanza, nell’attività esecutiva, legislativa, giudiziaria e anche amministrativa, della digitalizzazione quale fattore decisivo per competere come paese, per garantire anche la sostenibilità del bilancio pubblico”. 

Ciò che conta ancora di più, sia che si tratti dell’Agenzia per l’Italia Digitale o di altro ente a farsi promotore ed esecutore dell’innovazione digitale del nostro paese, è che in esso si “accompagnino responsabilità e deleghe per l’attività di cui è titolare. Solo così è possibile quell’approccio integrato e trasversale che serve per far si che la rivoluzione dell’IoE avvenga in tutti i settori della vita”.

 

 

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here