Vita da Prosumer. Ovvero essere cittadini nella smart city che verrà

Il prosumer, lo ricordiamo, è il cittadino che da utente diviene anche produttore di energia e la immette in rete. Il soggetto che in pratica ha contribuito al tilt della gestione della distribuzione e trasmissione elettrica in più parti del mondo, e che ha così favorito la necessità di sviluppare un sistema di reti intelligenti.

domoticaEcco, ma come sarà la vita del Prosumer di domani? L’abitazione sarà efficiente sia come struttura – porte, finestre, cappotti termici, traspirazione delle pareti, illuminazione a basso consumo, recupero dell’acqua piovana per gli scarichi e del calore per grandi strutture come condomini magari dotati di piscina interna o perché no con adiacenti una palestra … – sia come tipologia di tempi e modalità di consumo.

Il cervello della casa domotica sarà impostato in modo da coordinare le attività domestiche di consumo, riscaldamento e climatizzazione in linea con il costo e la natura dell’energia a disposizione che sia storage domestico o energia in rete. Il Prosumer si confronterà, attraverso un pannello di gestione touch-screen, con il software di gestione dei comportamenti di consumo dell’abitazione decidendo il calore di ogni termosifone e i diversi orari di accensione, se dare priorità alla lavapanni o alla lavastoviglie, o se far partire l’asciugatrice alle 15 o solo quando l’energia consumata ha costo pari a zero.
Si potrà interfacciare anche da remoto con il cervello della sua casa su Pc o cellulare. Sceglierà dove e come fare i propri acquisti in base alle colonnine di ricarica o ad eventuali agevolazioni previste per la sua auto elettrica, ed affronterà lunghi viaggi con mezzi ibridi, a gas ed elettricità, o, perché no, a idrogeno.
Magari nei centri commerciali o ai caselli autostradali, ci saranno anche dispositivi di cattura di energia cinetica nei rallentatori di velocità, o immagazzinamento di energia nelle attività aerobiche delle palestre.

Il Prosumer saprà se si sta comportando in maniera efficiente rispetto i suoi vicini, e come sta gestendo ed accumulando le proprie risorse energetiche, magari anche mettendole in condivisione nel quartiere. Insomma, tante piccole cellule di intelligenza che si rapporteranno sempre di più con il proprio impatto verso il mondo esterno e chissà che non si inizi ad approcciare il proprio prossimo in modo nuovo e più costruttivo.

Molte delle regole di questo mondo sono ancora da definire, ma la macchina è partita, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il servizio idrico qualcosa lo ha iniziato a fare, non ultimo definendo i SEU, ma la regolamentazione deve ancora lavorare per diventare smart e non interrompere un processo avviato in Italia ed in altre parti del mondo.

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