Governo cinese smentisce: l’acquisto di prodotti Apple non è vietato

Pechino smentisce le voci che, nei giorni scorsi, hanno parlato del presunto divieto imposto alle agenzie governative di acquistare prodotti Apple, notizia inizialmente battuta da Bloomberg. Il governo cinese ha seccamente smentito la indiscrezione sostenendo che computer portatili e tablet di Cupertino non sono vietati dalle liste di appalti pubblici cinesi.

In realtà la lista che ha generato la polemica di questa settimana, che tratta prodotti a risparmio energetico, è solo una dei tanti elenchi di forniture pubbliche in Cina. Apple non è mai stata in quella lista, ha spiegato la stessa società,  commentando via email e rifiutando di dare ulteriori dettagli. Le agenzie governative cinesi, quindi, possono ancora acquistare i prodotti Apple, anche se non sono sulla lista di fornitori sul tema del risparmio energetico, tanto che in settimana, molti dei prodotti erano già disponibili per l’acquisto online. Fatta eccezione per un “breve” periodo di giovedi quando le vendite sono state temporaneamente sospese per un adeguamento del prezzo mensile. Ogni mese abbiamo una rettifica del prezzo per assicurarci che i prezzi siano in linea con quelli di mercato,” ha spiegato a Reuter una fonte esperta delle procedure di approvvigionamento che ha attribuito quanto accaduto ad un semplice malinteso. Seppur un malinteso di natura mondiale.

Ma cosa ha provocato l’immediata reazione alla presunta notizia del blocco degli acquisti governativi ai prodotti Apple? Secondo Reuter un ruolo centrale l’ha giocato il clima di incertezza e ansia che si respira tra le imprese tech straniera in Cina, per quella che viene percepita come una vera e propria campagna per frenare il loro business. Di recente infatti, regolatori cinesi hanno lanciato una indagine su conti Microsoft che arriva dopo lo stop all’uso di Microsoft Windows 8 sui pc del governo. E ancora più freschi sono gli stop a Symantec e Kaspersky Lab per motivi di sicurezza.

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