Accordo Usa-Cina: stop alle tariffe sulle esportazioni hi-tech

Storico accordo sui dazi tra Stati Uniti e Cina. Dopo uno stallo durato anni, Washington e Pechino hanno deciso di eliminare le tariffe su più di 200 categorie di prodotti elettronici e hi-tech: dalle console per i videogame ai software dei computer, dai sistemi di Gps alle apparecchiature mediche più avanzate tecnologicamente.

L’intesa del cosiddetto G2 riguarda un mercato il cui valore viene stimato in almeno mille miliardi di dollari. E che adesso apre la strada ad un ampliamento del trattato sullo scambio di prodotti del settore della Information Technology in sede Wto. L’obiettivo è quello di un accordo – sarebbe il più importante da 17 anni a questa parte – a Ginevra entro la fine di dicembre. La speranza è che si possa rafforzare il commercio internazionale (dunque la ripresa economica globale) e creare milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. Per Barack Obama e Xi Jinping si tratta di un risultato molto importante, che rilancia il tentativo di aprire quella nuova era nelle relazioni tra Usa e Cina che i due leader hanno evocato fino dal loro primo incontro. E l’intesa sui dazi è senza dubbio un segnale di progresso lungo questa strada. Nel dettaglio, si prevede l’eliminazione di 200 differenti tariffe che finora pesano sulle esportazioni mondiali. Per esempio quella del 25% sui semiconduttori di nuova generazione; o i dazi fino all’8% sui macchinari per la risonanza magnetica o i sistemi di navigazione satellitare.

A salutare l’accordo certamente la Silicon Valley, e tutti i settori più avanzati del settore produttivo made in Usa. Secondo alcuni lo storico accordo potrebbe essere il preludio dell’allentamento delle forti attenzioni che le autorità cinesi stanno riservando ad aziende Usa in Cina come Microsoft ed Apple.

Ma soddisfazione arriva anche dalle milioni di imprese che in Cina producono apparecchiature elettroniche meno sofisticate tecnologicamente ma proprio per questo più a basso costo, che ora potranno varcare molto più facilmente i confini nazionali.

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