Lettere a Babbo Natale: hi-tech per tutti

Caro Babbo Natale,

grazie! Grazie perché avevo pensato di scriverti da sola, un “pensierino” cerco di lasciartelo sempre da qualche parte, ma poi ho pensato che “social” è meglio. E così ho invitato un po’ di persone, di amici, a scrivere con me questa lettera per il Natale alle porte che di certo ti vedrà impegnato a risolvere un po’ di desideri. Grazie perché avevo pensato di scriverti io una “lista” di richieste utili o necessarie sulla tecnologia inclusiva, ma poi ho pensato che una lettera collaborativa potesse avere un significato in più, che avrebbe potuto raccogliere idee migliori, più ampie e che forse anche per te possono essere nuovi e buoni spunti per riempire la tua sacca.

Non sono desideri semplici, a Natale può capitare, ma fin d’ora ti dico che sono tutti hi-tech! Sì, perché ognuno ti ha scritto per chiederti il dono di una tecnologia – analogica, digitale, del presente o del futuro, pratica, utile, necessaria o solo comoda o accessoria – che potrebbe incidere sulla propria vita e sulla propria autonomia cambiandole in modo positivo ed efficace ad affrontare o superare meglio una condizione funzionale consentendo di andare oltre un eventuale limite. È per questo motivo dunque che stai leggendo una lettera fatta di vari incipit, tutti affettuosi verso di te – segno che pur se cresciamo custodiamo in noi un certo e solido legame con la tua slitta parcheggiata a Rovaniemi! – e tutti rivolti non solo a se stessi… bella questa cosa… fa già Natale!

stock-footage-santa-claus-typing-on-laptop-computerEcco allora il senso di questa nostra lettera che intanto ha prodotto due piccoli risultati: ha legato in un senso di appartenenza condivisa le persone che hanno accolto il mio invito e le ha portate a “ragionare di fantasia” per scrivere non solo a te ma anche a quanti “sbirceranno” questa nostra pagina. E se tu, o qualcun altro, voleste risponderci, noi vi aspettiamo! L’indirizzo è “TechAbility@work” nella piazza di TechEconomy.it: se scrivi così sul destinatario, di sicuro ci arriva. Grazie allora, ti aspetto la notte di Natale e intanto buona lettura!

  • Caro Babbo Natale, vorrei tanto il teletrasporto così la finisco di prenotare taxi, treni, aerei e servizi attrezzati per disabili perché “purtroppo” e per fortuna m’è toccata una figlia viaggiatrice!!! #Mammamauraseimitica.
  • Caro Babbo Natale, vorrei che tutte le tecnologie utili a fare della persona con disabilità un cittadino partecipante alla vita della sua famiglia, della sua città, della sua nazione e del mondo intero, e perché no, dell’universo (metti che qualcuno voglia fare l’astronauta!), già realizzate e che saranno inventate in futuro, possano essere a disposizione di tutti. Ricchi e poveri, del nord e sud del mondo, di ogni colore e di ogni religione, razionali o sognatori. Che dici Babbo Natale? La disabilità non è standard? Nooooo! Tutti uguali ma ognuno con le proprie particolarità. Un po’ come tutti i bambini del mondo che tu conosci così bene! Un abbraccio. Sempre tua (malgrado la mia “veneranda” età).
    Da Eleonora Riggi
  • Caro Babbo Natale ciao, come stai? É da un po’ che non ci si sente, meglio che non ti scrivo da qualche annetto, non puntualizziamo il numero proprio ora… Non che non abbia avuto desideri in questi anni, ma forse quest’anno è ancora più forte il desiderio di avere un oggetto che mi permetta di superare il mio vero limite. Ho ovviato a tanti problemi legati alla mia cecità, il pc parlante, così tutti i vari tipi di telefoni che si sono succeduti negli anni, l’aggeggino che mi dice di che colore sono i miei vestiti, quello che mi dice se la luce è accesa o spenta, non volendo essere il principale finanziatore delle compagnie elettriche… e potrei dirtene molti altri di regali che mi sono stati molto utili. Ma mi manca la mia auto, alla mobilità come la intendo io non ho ancora ovviato. Farmela trovare sotto il mio alberello luccicoso sarebbe troppo, però parcheggiata davanti a casa ci starebbe proprio bene sai…? Se cerchi fonte d’ispirazione per una cosa apparentemente impossibile, vedi Google car, non solo metterai una non vedente alla guida ma realizzerai un sogno di libertà !Ti ringrazio e ti aspetto, lascio aperto il cancello di casa! :).
    Da Consuelo Battistelli
  • Caro Babbo Natale, io credo che tu esista, altrimenti non ti scriverei. Anche se da piccolo prendevi le sembianze di mio Zio, so che tu abiti davvero in Lapponia, o su di lì, e scorrazzi per il mondo con le tue renne (ecologico da sempre, quindi). Ti scrivo perché mi piacerebbe sapere che i bambini di oggi avranno un regalo molto prezioso per la loro buona crescita: un mondo di sottotitoli. Ovunque. Non solo in televisione (tutti i programmi, ovviamente!), ma anche per le strade, nei cinema, nei luoghi pubblici, perché ho anche scoperto che i sottotitoli sono apprezzati da tutti, anche dagli udenti. Grazie Babbo Natale e ricorda, quando passi dalle mie parti, di inviarmi un sms!
    Da Daniele Regolo
  • “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”… Caro Babbo Natale, ecco, più che una tecnologia specifica mi piacerebbe che pensiero e strumento fossero pensati per semplificare la vita di ognuno di noi. Una pedana accessibile o un software con caratteri grandi e leggibili renderebbero più semplice andare al mare o leggere ad un disabile, ad un bambino, ad un essere umano in generale.  Progettare per tutti significa progettare pensando ad un mondo accessibile e a norma. Vorrei che diventasse normale ciò che ancora sembra una eccezione! Per esempio, Internet che meravigliosa invenzione! Peccato che spesso sia sottovalutato o poco utilizzato per i diversamente abili. Poter fare un biglietto per un evento o un viaggio, fatta eccezione per alcuni casi, è impossibile: bisogna certificare, faxare, telefonare, chiedere se le informazioni corrispondono al vero e poi prenotare. Sarebbe così bello poter programmare un concerto con un click, da una postazione qualsiasi e comoda, e presentarsi il giorno dell’evento evitando file e fatiche superflue. Oppure sapere che un hotel accessibile lo sia nel senso del termine e non a libera interpretazione di chi lo possiede e della tipologia di cliente. Vorrei che il web divenisse strumento per tutti, nessuno escluso, e che le procedure fossero semplificate e non precedute da un “se”.
    Da Stefania
  •  Caro Babbo Natale, noi non ci siamo mai frequentati troppo: da bravo bergamasco, il 13 dicembre aspettavo la tua collega Santa Lucia e il suo asinello. Chiedo a te e anche a lei, perché quello che chiedo è una cosa davvero grossa e dovrete darvi da fare per soddisfarmi: vorrei che la tecnologia “pubblica”, quella che dobbiamo usare per parlare con lo Stato, fosse anche aperta. Il software libero è una risorsa inestimabile, che dà agli utenti una serie di garanzie di qualità e di rispetto. Che permette di introdurre soluzioni nuove, fresche. Di far lavorare tutti, aziende grandi e piccole. Vorrei che ci fosse un ministero dell’Open Source, che dica ai comuni, alle scuole, agli ospedali: “non dovete più comprarvi i software da questa o da quella azienda! Vi dò io degli standard, aperti e interoperabili, dei software che funzionano, e che se non funzionano si possono sistemare perché tutti ne abbiano un vantaggio”. Lavoro ce ne sarebbe comunque, per tutti, ma finalmente con un minimo di orchestrazione. Ecco, questo vorrei in regalo.
    Da Andrea Mangiatordi
  • santa_claus1Caro Babbo Natale, non possiamo dire che il 2014 sia stato un anno molto felice per le persone con disabilità: in Italia come nel resto d’Europa l’inclusione rimane una bella speranza scritta su fiumi di carta e di pagine web. Eppure,  leggiamo sempre più spesso notizie di nuove tecnologie che in tutti gli ambiti di vita (scuola, lavoro, mobilità, sport, tempo libero) contribuiscono a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. Ma allora come mai nel 2014 siamo ancora così lontani da una società veramente inclusiva? Il discorso, a mio avviso lungo e articolato, passa per alcuni temi centrali quali il divario digitale, la media education, la presa di coscienza delle proprie risorse, gli atteggiamenti, gli stereotipi e i pregiudizi. Ecco, per il 2015 il regalo ideale sarebbe un po’ di consapevolezza in più dell’uso che si fa delle nuove tecnologie e, soprattutto, del fatto che costituiscono uno strumento e non un fine.
    Da Veronica Mattana

Ecco, Babbo Natale, questi sono i doni che ho raccolto nei giorni scorsi e che da ora sono idealmente anche affidati a te e a tutte le donne e gli uomini di buona volontà. Sono doni per pensare e per agire, per interrogarsi e per riflettere e… per continuare a condividere e a raccontare cose buone, a Natale e sempre. Buon Natale, a ognuno.

 

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