#IoEforumita: da consumer a enterprise driven. Un anno di IoE per David Bevilacqua

David-Bevilacqua
David-Bevilacqua è Vice President South Europe Theater EMEAR di Cisco.

Cosa è successo in un anno nel mondo dell’Internet of Everything? Lo abbiamo chiesto a David Bevilacqua, Vice President South Europe Theater EMEAR di Cisco, a 12 mesi esatti dal primo Internet of Everything Italian Forum che ha portato in Italia la visione del futuro dell’IoE. A pochi giorni ormai dall’apertura della seconda edizione del forum, dedicata alle persone e alle esperienze concrete dell’IoE nel nostro paese e nel mondo , Bevilacqua spiega che sono accadute due cose su tutte, misurabili e tangibili. “Lo dicono i dati: innanzitutto abbiamo assistito a una grande accelerazione del fenomeno IoE nel suo complesso. Un’accelerazione che non esito a definire la più veloce che sia mai avvenuta in altre market transition del passato. Pensiamo al mobile: ci sono voluti 30 anni perché la rivoluzione mobile diventasse mainstream, mentre per l’IoT la transition è prevista avverarsi in soli 7-10 anni.”

E in alcuni casi l’accelerazione è avvenuta anche più rapidamente del previsto: si pensi al numero di sensori spediti dal 2013 al 2014. Secondo dati IMS il numero è più che raddoppiato, da 10 a 23 miliardi mentre nel 2012 erano solo 4.2 miliardi. “E anche l’attenzione consumer ed enterprise verso il tema dell’IoT ha subito una impennata: dati Google rivelano come sul search online le ricerche su IoE siano addirittura quadruplicate. Insomma, l’attenzione è altissima anche da parte dei media.”

Secondo fatto, forse meno visibile ma di importanza strategica: in un anno l’IoE si è mosso dall’essere un fenomeno consumer driven a un fenomeno enterprise driven. L’IoE è iniziato, possiamo dire, “dando ampio spazio al mondo consumer ma lo scorso anno quello che abbiamo notato è stato un progressivo spostamento verso il mondo del manufacturing e all’automazione industriale” chiarisce Bevilacqua. “Le aziende, in altre parole, hanno prestato molta attenzione, facendo anche importanti investimenti, a come l’IoT potesse diventare uno strumento per trasformare i processi di business. Si tratta di trasformazioni forse meno visibili all’esterno, ma strutturali e impattano direttamente nel mondo dell’impresa”.

E chi si porrà alla testa di questi processi di profonda innovazione? Secondo Bevilacqua questo sarà uno dei due trend dell’IoE nel prossimo futuro: “sentiremo sempre più parlare del Chief Digital Officer: è una persona che conosce profondamente il business che sapra anche interpretare il ruolo dell’IoT”. E’ quello che serve perché l’IoE non è solo tecnologia e quindi chi può guidarne la realizzazione se non una figura professionale capace di avere uno sguardo orizzontale all’impresa? Il CDO dovrà conoscere il business l’azienda, i processi, e l’IT ed è questa trasversalità che lo porrà al timone dei processi di digitalizzazione delle imprese. “Tanto più che, non ci stancheremo mai di dirlo, le aziende del futuro saranno tutte aziende tecnologiche che si focalizzano su determinati ambiti, automobili, o su prodotti finanziari, etc…”

Cosa attenderci, dunque, il 28 gennaio a Milano all’Internet of Everything Italian Forum? La scelta di Cisco, quest’anno, è stata diversa rispetto all’anno scorso; il focusForum sull’Internet of Everything è dedicato alle persone, motore del cambiamento, che già stanno raccogliendo le nuove sfide dell’IoE: “Lo scorso anno abbiamo fatto una scelta inconsueta: abbiamo realizzato un evento di divulgazione, non di tipo tecnologico, per offrire una visione del futuro. Quest’anno potremo dimostrare che quel futuro è già arrivato.” Più casi di successo, dunque, e più cose concrete e subito tangibili. Il 28 gennaio, nel pomeriggio “avremo anche la possibilità di dare a tutti l’accesso al Word of Solution, uno spazio fisico e concreto in cui toccare con mano tutti i casi reali dell’IoT applicato alle industrie e al mondo consumer.” Con un occhio ai settori che, già quest’anno, promettono di mostrarci novità  – quali il comparto sanità e il mondo più ampio dell’intrattenimento legato al tempo libero.

La città di Milano,  che ospita l’evento Cisco quest’anno è la Milano di Expo:  un evento che vuol dire anche smart city e IoE. “Vede – spiega Bevilacqua – la smart city è il luogo in cui l’IoE si fa concreto, tangibile e realmente utile per le persone. Il vero valore dell’IoE è mettere in relazione non solo  le cose tra loro: la connessione a internet di per sè produce semplici dati, ma il vero salto avviene quando connetti persone, cose, dati e processi  per trasformare i dati in informazioni e le informazioni in conoscenza. Perché è dalla conoscenza del territorio, ad esempio, che arrivano le azioni più adeguate a supporto. La smart city in questo senso è la più chiara  esemplificazione di cosa sia l’IoE”.

E diventa un modello utile anche per le aziende: “Il Sindaco di una smart city è una sorta di CDO, per tornare al discorso di prima: se ci pensiamo, ha uno sguardo orizzontale e non verticale sulla sua città, riesce a leggerla nella sua architettura complessiva, nei suoi servizi e nelle sue funzioni, guida la trasformazione digitale con in mente una serie precisa di business outcome che vanno dal garantire, ad esempio, la salute dei cittadini, alla loro sicurezza, ma anche il portare benefici alle casse del Comune.”

Appuntamento dunque a Milano, il 28 gennaio 2014!

 

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