Ue & Net Neutrality: OTT contro telco, la sfida è iniziata?

Due dei maggiori operatori di telecomunicazioni d’Europa, Deutsche Telekom e Vodafone, hanno invitato le autorità di regolamentazione mondiali ad essere più flessibili nella messa a punto delle regole per proteggere l’apertura di Internet, e permettere loro di dare priorità a determinati tipi di traffico dati sulle loro reti.

Sia negli Stati Uniti che Europa, riporta Reuter, le autorità di regolamentazione stanno realizzando politiche atte a difendere la “neutralità della rete”, ovvero il concetto che tutto il traffico su Internet debba essere trattato allo stesso modo indipendentemente dal contenuto o dalla fonte. Il chiaro riferimento è a quanto ha stabilito la FCC in America che ha optato per l’approvazione di una serie di regole stringenti che nulla concedono alle telco americane e che tutelano nel modo più forte possibile, il concetto appunto di Net Neutrality. La questione contrappone spesso i fornitori di servizi internet di banda larga come Netflix, Spotify e YouTube di Google alle società di telecomunicazione, con  i governi, inoltre, che vogliono garantire che i proprietari delle rete non diventino guardiani di accesso a svantaggio di start-up o di nuovi servizi imponendo oneri speciali per i volumi di traffico più alti. Ma anche in Ue c’è acceso dibattito sul tema.

Una decisione che non piace, quindi, alle telco, neppure a quelle Ue, che oggi hanno espresso il loro disappunto. “Siamo favorevoli alla neutralità della rete, ma abbiamo bisogno di poter avere anche altre classi di qualità per supportare i nuovi servizi dell’Internet delle Cose”, ha spiegato l’amministratore delegato di Deutsche Telekom, Tim Hoettges al MWC. Più prudente l’ amministratore delegato di Vodafone, Vittorio Colao, che ritiene ci sia bisogno di tempo per “capire le implicazioni” della decisione della FCC. Ho chiesto esplicitamente al presidente della FCC  spiega – se servizi specializzati, corsie preferenziali e qualità del servizio siano proibite e la risposta è no, non sono vietati. Siamo consapevoli che ci saranno. Sono esplicitamente autorizzate? No non lo sono.

E c’è spazio anche per rapide battute sul rapporto tra telco e OTT. Hoettges ha rinnovato l’invito che aziende come Google e Facebook siano regolamentate come le telco, dal momento che offrono servizi di comunicazione come sms e le chat. “C’è una convergenza tra le società over-the-top legate al web e le società di telecomunicazione classiche” ha detto. “Abbiamo bisogno di un quadro normativo unico per tutti.”  Ma quello che vivono oggi le telco, anche a causa delle OTT, spiega Hoettges, è una situazione di difficoltà perchè sa una parte governi e cittadini chiedono investimenti in infrastrutture, le telco fronteggiano anche la concorrenza delle OTT: “Dobbiamo essere più economiche, dobbiamo migliorare la nostra efficienza, ma se si sta cercando di competere contro i servizi che sono gratuiti, la strada è molto dura.”

E Colao ha aggiunto che i servizi di comunicazione web-based come Skype di Microsoft o WhatsApp di Facebook  devono obbedire alle leggi nazionali in base alle quali i governi possono esigere i dati su chiamate vocali o messaggi di testo nel corso delle indagini penali o legate al terrorismo. “C’è un interesse legittimo da parte dei governi a proteggere i cittadini. Ciò richiede l’accesso ai dati digitali … ma le regole devono essere pubbliche e chiara, e il livello di accesso deve essere controllato.

 

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