Quanti nuovi malware infettano i dispositivi Android ogni giorno?

La domanda è di non semplice risposta, tuttavia l’azienda di sicurezza tedesca G DATA ha da poco pubblicato un rapporto che prova a soddisfare la nostra curiosità. Va detto subito che nei primi tre mesi del 2015 i suoi sistemi hanno individuato circa 440.267 nuovi ceppi di malware che hanno preso di mira i dispositivi mobili basati su Android, una media di circa uno ogni diciotto secondi.

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Fonte: G DATA – MOBILE MALWARE REPORT

“L’uso di smartphone e tablet per l’online banking è in rapido aumento. Per questo motivo queste piattaforme sono divenute principali obiettivi della criminalità informativa. Non deve sorprenderci che i criminali informatici intensificheranno i propri sforzi per lo sviluppo di Trojan bancari ed altri malware finanziari. E’ lecito attendere un significativo aumento di malware finanziari per i sistemi Android. “, Afferma Christian Geschkat,esperto dell’azienda G DATA.

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Fonte: G DATA – MOBILE MALWARE REPORT

Gli esperti hanno notato un significativo aumento del numero di mobile banking malware soprattutto di codici malevoli sviluppati per infettare il sistema operativo Android. Almeno il 50% dei malware in circolazione sono stati progettati per realizzare frodi finanziarie e le categorie più prolifiche sono i banking trojan e gli SMS trojan. I primi sono codici malevoli utilizzati per rubare credenziali degli utenti dei principali servizi di mobile banking, i secondi sono malware che sono scritti per inviare SMS a numeri a pagamento gestiti dalle organizzazioni criminali.

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Fonte: G DATA – MOBILE MALWARE REPORT

Il rapido aumento del numero di malware scritti per infettare sistemi Android evidenzia la necessità di adottare soluzioni di sicurezza a difesa delle piattaforme mobili, gli esperti inoltre suggeriscono di mantenere le impostazioni di sicurezza predefinite abilitate, come ad esempio il blocco dell’installazione delle applicazioni da app store non ufficiali. Le principali aziende di sicurezza evidenziano l’efficacia degli attacchi di social engineering contro l’utenza di dispositivi mobili, con tali attacchi gli autori di malware inducono le vittime a disattivare le impostazioni di sicurezza dei dispositivi mobili.

I dati sulla diffusione dei codici malevoli per i dispositivi mobili non sono sorprendenti, essi sono una diretta conseguenza della massiccia diffusione di device Android e la crescente attitudine dell’utenza nell’uso di smartphone e tablet per accedere ai servizi messi a disposizione dagli istituti di credito. Ma è evidente che un altro elemento da considerare è la scarsa consapevolezza della minaccia per gli utenti mobili: diffondere un malware su piattaforme mobile è un lavoro relativamente facile per i criminali informatici.

Vi invito alla lettura del rapporto pubblicato dall’azienda G DATA Report, conoscere la minaccia è l’unico modo per evitarla.

 

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Pierluigi Paganini è Chief Information Security Officer presso Bit4Id, un’azienda leader nella fornitura di soluzioni per l’Identity Management basate su infrastrutture PKI. Ricopre anche il ruolo di capo editore per la nota rivista statunitense Cyber Defense Magazine e vanta una esperienza di oltre venti anni nel settore della cyber security. La passione per la scrittura e la forte convinzione che la sicurezza sia una materia che la conoscenza sulla Cyber Security vada condivisa lo ha spinto a fondare il blog Security Affairs, recentemente insignito del titolo di “Top National Security Resource for US.” E' membro dei gruppi di lavoro del portale “The Hacker News" e dell’ ICTTF International Cyber Threat Task Force, è inoltre autore di numerosi articoli pubblicati sulle principali testare in materia sicurezza quali Cyber War Zone, ICTTF, Infosec Island, Infosec Institute, The Hacker News Magazine e molte altre riviste. E' membro del gruppo Threat Landscape Stakeholder Group dell'agenzia ENISA (European Union Agency for Network and Information Security). Ha pubblicato due libri "The Deep Dark Web" e “Digital Virtual Currency and Bitcoin” rispettivamente sulla tematiche inerenti Deep Web ed i sistemi di moneta virtuali.

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