Security: la FTC può perseguire le aziende che non tutelano i dati dei clienti

La cybersecurity continua ad essere al centro dell’attenzione mondiale che continua a registrare notizie di violazioni e di furti online di dati personali di utenti/cittadini. Una notizia che potrebbe aprire a scenari fino ad ora non previsti, in merito a responsabilità e strumenti di regolazione anti cybercrime, arriva dall’America dove una corte d’appello di Filadelfia ha stabilito che la Federal Trade Commission, agenzia indipendente del governo Usa che si occupa essenzialmente di protezione dei consumatori, ha tra i suoi poteri anche quello di regolamentare la sicurezza informatica delle aziende.

Ed è lecito, quindi, che possa portare avanti la causa che la vede opposta all’operatore di hotel Wyndham Worldwide Corp. La FTC, infatti, nel 2012 ha accusato l’importante catena di non essere riuscita a proteggere adeguatamente le informazioni dei suoi utenti, un’accusa arrivata dopo essere stata oggetto, tra il 2008 e il 2009, di ben tre violazioni con cui gli hacker hanno fatto irruzione nei sistemi informatici rubando dati su carte di credito e altre informazioni a più di 619.000 consumatori. Il che si è anche tradotto in oltre 10,6 milioni in addebiti fraudolenti, riporta Reuter.

Secondo la catena alberghiera, però, l’accusa della FTC non era legittima e non rientrava nelle competenze dell’agenzia pronunciarsi sulla sicurezza di aziende commerciali. Ma la Corte di Filadelfia si è dimostrata di tutt’altro avviso e la causa potrà proseguire. Un portavoce della società, Michael Valentino, ha detto che “la tutela delle informazioni personali resta una priorità assoluta” per la Parsippany, società con sede nel New Jersey. “Crediamo che i fatti mostreranno le accuse della FTC sono infondate“, ha aggiunto.

La presidente FTC Edith Ramirez ha accolto con favore la decisione: “Non è solo opportuno, ma critico, che la FTC abbia la capacità di agire per conto di consumatori quando le aziende non riescono ad attuare tutte le misure necessarie per proteggere le informazioni sensibili dei consumatori”, ha commentato. In Usa il Congresso non ha adottato una normativa che disciplina la sicurezza dei dati, che però sta diventando un tema critico dopo le ormai tante violazioni di alto profilo, l’ultima in ordine di tempo è quella che ha colpito il sito Ashley Madison, senza dimenticare le violazioni anche ai database del governo degli Stati Uniti.

La decisione della corte Usa è stata accolta con soddisfazione dai privacy watchdog americani: “è una grande vittoria per la FTC ma anche per tutti i consumatori americani” spiega Alan Butler dell’ Electronic Privacy Information Center “quasi ogni giorni assistiamo ormai a violazioni di servizi e di grandi aziende. Poter contare sulla FTC, che porta avanti azioni contro compagnie che falliscono quanto a protezione dei dati dei consumatori, è fondamentale.” 

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