Saving Cost Bond: come finanziare le smart cities

Un testo unico per il riordino e la disciplina dei servizi pubblici locali (acqua, ambiente, energia, rifiuti) è l’impegno che il Governo ha deciso di prendere per la fine del 2015. Il settore, che vale circa 43 miliardi di euro e occupa 120.000 addetti, sarà riformato puntando sulla riduzione di enti e società e sull’aumento di incentivi ed investimenti. A questo proposito appare assolutamente pionieristico ed inedito l’esperimento in via di realizzazione in Campania.

Ma andiamo con ordine.

BondL’Amministrazione Comunale di Napoli negli ultimi due anni ha tentato più volte di indire gare pubbliche (andate deserte) per tentare di risolvere il problema della “chiusura del ciclo rifiuti” andando alla ricerca di soggetti in grado di smaltire in loco i rifiuti.

Adesso l’impianto sarà realizzato, dal punto di vista economico e finanziario con il contributo di Banca Prossima, istituto per il Terzo settore del Gruppo Intesa San Paolo, che per la prima volta adotterà il primo saving cost bond (SCB) italiano denominato TRIS (Titolo di riduzione di spesa). La realizzazione dell’opera è aperta alla cittadinanza tramite bond a rischio zero che i cittadini potranno acquistare.

TRIS consentirà di realizzare, grazie all’intermediazione della partecipata del Comune Asia che gestisce i rifiuti, un impianto innovativo e all’avanguardia che non prevede la combustione, bensì l’estrazione del biogas a freddo e senza emissione di sostanze e odori. La struttura sarà in grado di trattare circa 20mila tonnellate di rifiuti umidi l’anno, pari al 30% del totale. Il biometano prodotto sarà utilizzato per consumo civico o per l’alimentazione della flotta degli automezzi che raccolgono i rifiuti.

L’aspetto più importante, da cui deriva anche il nome del bond, è rappresentato dal risparmio significativo derivante dalla riduzione della spesa. In particolare, in questo momento ASIA spende 140€/tonnellata per gestire in altri impianti i rifiuti raccolti, viceversa con questo tipo di progettualità e con tale strumento spenderà circa 90€/tonnellata che considerando i volumi di raccolta garantiranno un risparmio di circa 900.000€/anno che andranno a finanziare la cedola dei sottoscrittori.

In particolare il taglio di circa 50€/tonnellata sul costo di smaltimento è dovuto a diversi fattori: l’innovativo e antesignano progetto tecnico realizzato in collaborazione con aziende specializzate, il calcolo di costi e tempi standard lontani da parametri pubblici ed infine la velocità decisionale ed esecutiva dell’intero progetto.

L’impatto di tale operazione sarà in definitiva realizzare un’opera di utilità pubblica e sociale che avrà effetto sulla riduzione della spesa pubblica (parametro a cui sarà legata la cedola) con il coinvolgimento non solo di imprese operanti nello smaltimento di rifiuti ma anche di imprese sociali che agevoleranno l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.

TRIS rappresenta quindi il primo prototipo italiano di ingegneria finanziaria ad impatto sulla spesa utile ad aggredire problemi di ordine economico, ambientale ed istituzionale.

TRIS rappresenta quindi un mezzo, uno strumento che ha l’obiettivo sostanziale di finanziare innovazione in ambito smart city. Appare infatti dirompente l’impatto che possono avere strumenti come il saving cost bond abbinati al binomio ICT-Smart City in ambiti come health, energia, trasporti e social housing. Fonti Nomisma stimano inoltre che il mercato potenziale dei soli SCB ad impatto sociale valga circa 30 miliardi di euro fino al 2020.

I Scb si presentano quindi come strumenti applicabili a numerose tipologie di intervento in ambito urbano in grado di creare solidità ed efficienza gestionale accompagnata dalla riduzione di costi. Inoltre si introduce il principio (troppo spesso trascurato nel nostro Paese e nelle nostre realtà urbanee) del pay for success, ossia del pagamento di rendimenti dell’investitore a fronte di risultati tangibili e segnatamente misurabili.

In definitiva il futuro delle smart city, e della qualità dei servizi all’interno di esse, passa inevitabilmente dall’uso di strumenti che sappiano abbinare una intelligente razionalizzazione della spesa ad interventi di innovazione, digitale ad esempio, rivolti alla Pubblica Amministrazione e alla sua capacità di creare sinergia con il privato.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here