ITU: 43% della popolazione mondiale è online, Italia solo 38esima su sviluppo ICT

Tre miliardi di persone connesse a internet, pari al 43,4% della popolazione mondiale, e abbonamenti cellulari che hanno quasi raggiunto i 7,1 miliardi, con più di 95% della popolazione mondiale ora coperta da un segnale: sono alcuni dai recenti dati comunicati da ITU nel rapporto annuale “Misurare la società dell’informazione” con cui l’ente fotografa la situaziona globale attuale in termini di connettività e tendenze d’uso.

Le principali evidenze

Secondo l’indagine entro la fine di quest’anno, il 46% delle famiglie a livello mondiale avrà accesso a Internet da casa, contro il 44% dello scorso anno e solo il 30% di cinque anni fa, nel 2010. Ma nel mondo sviluppato, la percentuale è dell’81,3% contro il 34,1% nei Paesi in via di sviluppo, e solo il 6,7% nei 48 Paesi meno sviluppati. Nel complesso la crescita nell’uso di Internet ha subito un rallentamento segnando un +6,9% di crescita mondiale nel 2015, in ribasso rispetto alla crescita del 7,4% nel 2014. Tuttavia, il numero di utenti Internet nei paesi in via di sviluppo è quasi raddoppiato negli ultimi cinque anni (2010- 2015): in sostanza i due terzi di tutte le persone connesse al mondo vive in tali paesi. La crescita più veloce continua ad aversi nella banda larga mobile, con un numero di sottoscrizioni globali che sono cresciute più di quattro volte in cinque anni, dagli 08, miliardi del 2010 ai 3,5 miliardi stimati nel 2015.

Reti mobili

Oltre il 95% della popolazione globale è oggi coperata da servizi di telefonia mobile, il che vuol dire che ci sono 350 milioni di persone al mondo che vivono in zone che non sono ancora raggiunte da segnale mobile cifra che però è diminuita rispetto ai 450 milioni di un anno fa. Ma mantre l’89% della popolazione urbana è coperta da reti 3G, sui 3,4 miliardi di persone che vivono in zone rurali nel mondo, solo il 29% beneficia di copertura 3G.

ICT Development Index e Italia

Analizzando la situazione di 167 Paesi rispetto al loro livello di ICT,  l’Italia rispetto al passato, scende al 38mo posto nell’ultima classifica dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (Itu) sullo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict). La graduatoria 2015, elaborata in base all’indice mondiale di sviluppo delle Tic (Idi), è guidata dalla Corea, seguita da Danimarca, Islanda e il Regno Unito, che registra il più ampio salto in avanti nella classifica passando dal decimo al quarto posto. In Europa – osserva l’Itu – tutti i Paesi, tranne l’Albania (94esima), superano la media mondiale dell’indice Idi (5,03) e si trovano nella prima metà della classifica. L’indice dell’Italia è di 7.12 contro l’8,93 della Corea in vetta alla graduatoria e l’1,17 dell’ultimo Paese in classifica, il Ciad, al 167emo posto. Nel 2010 l’Italia era 31esima con un indice di 6,38, rieval un grafico dell’Itu.

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