Cosa bolle nella “geo” pentola?

A quanti sarà capitato –almeno una volta- di fissare l’acqua della pentola sul fornello, nel momento in cui le prime bolle di vapore si staccano dal fondo e, vacillando, iniziano la salita verso –verrebbe da dire- la libertà? Immedesimiamoci: con gli spaghetti in mano, in attesa impaziente di vedere finalmente la superficie dell’acqua agitarsi vigorosamente, segno che tutto il liquido ha raggiunto la temperatura di ebollizione, quando finalmente arriva il momento di… buttare la pasta.

Con questa immagine voglio condividere la sensazione che, sì, è giunta l’ora: tra i tanti segnali, ecco arrivare le “Linee guida di design per i siti web”, presentate da AgID durante l’Italian Digital Day alla Reggia di Venaria.

Data word cloudQuesta iniziativa, proposta in versione alfa, proprio per sottolinearne il significato di primo passo verso la realizzazione di un’identità coerente per la Pubblica Amministrazione (PA), attraverso la costituzione della comunità partecipata, secondo il percorso illustrato da AgID, potrà incidere utilmente anche sulla formazione dei geo-portali, quindi sulla disponibilità dei geo-dati e sulla fruizione dei servizi ad essi associati. Condizioni di accesso e di utilizzo alle informazioni geografiche del settore pubblico migliori, più omogenee e maggiormente applicate, possono contribuire a diffondere la conoscenza su questo consistente patrimonio e ad accrescerne le occasioni d’impiego: fattore importante per alimentare il coinvolgimento della società civile e del settore privato, anche per la creazione di servizi in risposta a tale sviluppo, incrementando così la consapevolezza dell’apporto di questa ricchezza all’economia digitale.

Per il raggiungimento dell’obiettivo di questo progetto, denominato Italia Login, per il quale AgID svolgerà il compito che le spetta, quello di coordinatore, occorre l’impegno di tutti i soggetti che già collaborano e di quelli che aderiranno al suo invito, anche afferenti al settore geo-ICT.

L’Agenzia coordina da anni iniziative finalizzate a valorizzare il patrimonio dei dati territoriali.

Posso ricordare l’attività del Comitato per le Regole Tecniche sui Dati Territoriali, istituito con il CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale): organismo con il compito di proporre regolamenti e norme tecniche per la standardizzazione dell’informazione territoriale, sia in fase di acquisizione, sia di utilizzo. Il primo triennio di attività di quest’organismo, 2007-2010, ha dimostrato come una struttura d’indirizzo tecnica, insieme con l’autorevolezza dei suoi partecipanti, possa essere molto produttiva e incisiva nel promuovere accordi e riutilizzo di risorse, applicazioni e investimenti. Il Comitato ha promosso una completa collaborazione fra Amministrazioni Centrali, Regioni e Comuni per uno sviluppo armonico e condiviso dei sistemi informativi territoriali.

Più recentemente (2014), AgID, in attesa di un rinnovo di tale organismo tecnico, ha promosso la ricostituzione dei gruppi di lavoro tematici già avviati dal Comitato e l’attivazione di due nuovi, su tematiche nel frattempo emerse: open data geografici e attuazione della Direttiva INSPIRE.

Le attività di questi tavoli hanno seguito l’impostazione delle analoghe strutture già operative in precedenza, migliorandone il funzionamento, per esempio aprendo la partecipazione ad esperti delle associazioni e delle comunità geomantiche.

Importante, a titolo di esempio, il risultato cui è pervenuto il gruppo di lavoro dedicato alle reti di sottoservizi (infrastrutture del sottosuolo), coordinato dalla Regione Lombardia, che ha visto la partecipazione, insieme a quelli delle PA, dei tecnici in rappresentanza dei gestori delle reti. Esso   ha concluso la revisione delle “Regole tecniche per la realizzazione di Database delle Reti di Sottoservizi”, la scorsa estate. La consultazione pubblica di queste specifiche si è conclusa proprio nei giorni scorsi ed è imminente la convocazione della riunione del gruppo di lavoro per l’approvazione della versione definitiva del documento, che sarà quindi formalizzato con apposito DPCM, andando ad integrare le “Regole tecniche per la definizione delle specifiche di contenuto dei database geotopografici”, già approvate dal Comitato e ufficializzate con il DPCM del 10.11.2011 (G.U: n. 48, del 27.2.2012, suppl. o. n. 37).

dataGià prima della loro formalizzazione, le regole tecniche per le reti di sottoservizi e l’esperienza maturata dal confronto in seno al gruppo di lavoro, sono state condivise al tavolo tecnico del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico), costituito per stabilire le regole tecniche per la definizione del contenuto del “Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture”, (SINFI), le modalità di prima costituzione, di raccolta, di inserimento e di consultazione dei dati, nonché le regole per il successivo aggiornamento, lo scambio e la pubblicità dei dati territoriali detenuti dalle singole amministrazioni competenti e dagli altri soggetti titolari o gestori di infrastrutture di banda larga e ultralarga. Lo schema del decreto ministeriale che formalizzerà tali regole (come previsto dalle disposizioni del Decreto Legge n. 133/2014 che istituisce il SINFI), è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, lo scorso 5 novembre. Non posso sorvolare sull’importanza di questo strumento: per pianificare correttamente lo sviluppo delle infrastrutture della banda larga e ultralarga; per procedere alla loro realizzazione, ad esempio evitando duplicazioni piuttosto che utilizzando condotti inutilizzati, anche parzialmente; per posare reti in fibra ottica senza eseguire nuovi scavi (utilizzando cioè le reti di acqua, elettricità, gas, …), tenendo presente che il costo dei lavori di scavo e installazione incidono significantemente rispetto a quello complessivo per realizzare una nuova rete.

 “Fatta la regola… occorre applicarla”! Difficile, complicato ma certamente possibile.

A questo riguardo, l’esperienza acquisita nell’ambito del processo per la creazione dell’Infrastruttura di Dati Territoriali Europea (Direttiva INSPIRE, 2007) sta ampiamente dimostrando quanto sia importante il ruolo delle imprese del settore geomatico e come il loro contributo sia determinante per procedere all’implementazione delle regole condivise di standardizzazione e armonizzazione dei dati territoriali di ogni Stato Membro. Pertanto, il rilascio delle Regole relative ai database delle reti avrà ricadute economiche positive e misurabili sia sulla realizzazione e la gestione di tali infrastrutture, sia per il settore geo-ICT, grazie al coinvolgimento delle imprese che affiancheranno le amministrazioni e i gestori di reti impegnate nelle attività necessarie per concorrere allo sviluppo del SINFI.

Prima di concludere, vorrei ricordare un altro risultato, conseguito dal Comitato e consolidato dall’Agenzia in questi anni: la costituzione e la crescita del Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali (RNDT). Oggi questo servizio è apprezzato, continuamente aggiornato e migliorato –anche grazie ai suggerimenti raccolti dagli utenti, segno di uno sviluppo partecipato- e, soprattutto, utilizzato da un numero sempre maggiore di pubbliche amministrazioni per riversare i metadati dei loro dataset territoriali, condizione indispensabile perché il motto del sito “La ricerca dell’informazione geografica inizia da qui” corrisponda alla realtà.

Questi esempi di buone prassi di cooperazione, non solo tra istituzioni, ma tra queste e i diversi portatori d’interesse per le tematiche affrontate, possono essere di stimolo perché vi sia attenzione e partecipazione da parte degli addetti ai lavori geomatici, anche nei riguardi della nascente comunità http://design.italia.it/. La definizione di un’identità dei servizi anche nell’ambito dei geoportali e dei geoviewer, relativamente agli aspetti legati all’usabilità e all’accessibilità, non solo può garantire le migliori condizioni di utilizzo e il più ampio accesso possibile ai servizi di un singolo sito ma, aspetto altrettanto importante per gli utilizzatori dei dati territoriali, può rendere uniformi le prassi di utilizzo di questa importante categoria di siti specialistici, semplificando e quindi facilitando l’accesso ai servizi, alle procedure da attivare, alle richieste degli utenti per tutto il territorio nazionale.

 

 

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here