Parlamento europeo e consiglio dell’Unione hanno raggiunto ieri l’accordo, dopo molte ore di negoziati, sulle nuove regole unitarie sulla privacy valevoli per tutti i Paesi Ue. Presentato dalla Commissione nel 2012 la riforma sulla protezione dei dati personali nell’era digitale è giunta quindi a un punto di svolta: l’accordo di ieri, il cui testo finale sarà formalmente adottato dal Parlamento Europeo a inizio 2016, rappresenta una accelerazione significativa sulla realizzazione del digital single market auspicato dalla Commissione.
Andrus Ansip, vicepresidente per il mercato unico digitale, ha dichiarato: “L’accordo di oggi è un passo importante verso il mercato unico digitale. Rimuoverà gli ostacoli e sbloccherà opportunità. Il futuro digitale d’Europa può essere costruito solo sulla fiducia. Con comuni e solide norme per la protezione dei dati, le persone potranno essere sicure che hanno il controllo delle loro informazioni personali. E potranno godere di tutti i servizi e le opportunità che offre il mercato unico digitale. Non dobbiamo vedere la privacy e la protezione dei dati come fattori che ostacolano le attività economiche. Essi sono, infatti, un vantaggio competitivo essenziale e l’accordo di oggi si basa su questo. Il prossimo passo sarà quello di eliminare gli ostacoli ingiustificati che limitano il flusso transfrontaliero dei dati.”
Quali sono gli elementi centrali dell’accordo?
La riforma si compone di due strumenti:
- Il regolamento generale sulla protezione dei dati: permetterà alle persone di controllare meglio i loro dati personali. Allo stesso tempo, le regole modernizzate e unificate consentiranno alle aziende di sfruttare al meglio le opportunità del mercato unico digitale riducendo la burocrazia e aumentando il livello di fiducia dei consumatori.
- La direttiva sulla protezione dei dati per il settore della giustizia penale e per i sistemi di polizia farà in modo che i dati delle vittime, testimoni e sospettati di crimini, siano debitamente tutelati nell’ambito di un’indagine penale o di una azione di contrasto. Allo stesso tempo, leggi più armonizzate faciliteranno la cooperazione transfrontaliera di polizia e pubblici ministeri per combattere criminalità e il terrorismo in modo più efficace in tutta Europa.
Le nuove regole per i cittadini
Secondo quanto comunicato dall’Europa i vantaggi per i cittadini saranno molteplici: si va dall’avere la possibilità di accedere più facilmente ai propri dati che devono esere disponibili in modo chiaro e comprensibile, al diritto alla “portabilità”, ovvero con le nuove regole sarà più facile trasferire dati personali tra service provider. E ancora, c’è il riconoscimento del diritto all’oblio che permetterà, quando non si desiderasse più che i propri dati vengano trattati e dimostrando che non ci sia più terreno di legittimità per il loro possesso, che i dati verranno cancellati. Infine, punto nodale con attacchi più frequenti e diffusi, la possibilità di sapere quando i propri dati siano stati hackerati. Ad esempio, spiega una nota, aziende e organizzazioni devono notificare all’autorità nazionale di controllo gravi violazioni dei dati nel minor tempo possibile, in modo che gli utenti possono adottare le misure appropriate.
Le nuove regole per le imprese
E’ un punto su cui l’Europa punta molto: le nuove regole non come limite al business ma come facilitatore del lavoro: unificando le norme europee in materia di protezione dei dati, i legislatori stanno creando un’opportunità di business che incoraggia l’innovazione.
Il regolamento stabilirà un unico insieme di regole che lo renderanno più semplice ed economico per le aziende che fanno affari in Europa e prevederà che le imprese abbiano a che fare solo con un’unica autorità di vigilanza, il che farà risparmiare, dice la Commissione, 2,3 miliardi di euro l’anno. Le regole imporranno in modo stringente che le aziende che hanno attività in Europa ma con sede al di fuori dell’Europa applichino le regole Ue quando erogano servizi nell’Unione europea. Infine il regolamento offrirà che le garanzie di protezione dei dati siano incorporati in prodotti e servizi a partire dalla prima fase di sviluppo degli stessi. A beneficiarne piccole e grandi imprese allo stesso modo con un sistema di sgravi che permetterà anche alle piccole imprese di essere in regola senza costi non sostenibili.
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