Arduino: è festa!

Anche quest’anno si è svolta la festa di Arduino, l’Arduino Day, sabato primo aprile. No, non era un pesce d’aprile. Mai un re d’Italia è stato così celebrato in giro per il mondo: 494 eventi registrati in 78 nazioni, con una crescita del 43% rispetto ai 345 eventi dello scorso anno. In 70 nazioni.

Questo è il primo Arduino Day che vede ricostituita la famiglia di Arduino dopo le note vicende anche giudiziarie che hanno contrapposto i soci e che si sono ricomposte. Open, questa è la parola magica; non free, ma ci accontentiamo, tutto è disponibile degli shield Arduino e i cloni cinesi sono senza numero e fine. Provare ad enumerarli, è un compito impossibile.

Ma oltre ai cloni veri e propri, migliaia di schede e di SOC includono un Arduino al proprio interno, compatibili nella piedinatura e spesso identici nei comportamente elettrici. Sì, perché la vera differenza e la qualità dei sistemi si misura ormai nella parte elettrica, non sono rare le disfunzioni di sistemi cloni.

Un altro problema del mercato dei cloni è che non dichiarano di essere tali. Bisogna andare a guardare la foto sullo store per rendersene conto. Tantissimi starter kit contengono “cinesate”, pure ottime specialmente per i principianti, ma che possono riservare sorprese alla prova dei fatti.

Ma questo probabilmente è il bello della libertà.

Quello che contraddistingue interventi come questo è proprio il clima di festa che si crea in eventi come questo; il clima di scambio, condivisione. Un appiattimento delle gerarchie, un cortocircuito generazionale, praticamente il modello della Flipped ClassRoom, quando in cattedra a turno salgono gli studenti a dimostrare con la loro fantasia che gli italiani sono un popolo fantastico.

Viva Arduino, Viva il Re d’Italia!!!

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