Al via domani ICity Lab 2017: quali le città italiane più sostenibili?

È impossibile pensare e progettare le smart city senza tener conto degli obiettivi di sostenibilità introdotti dall’Agenda ONU 2030. Per questo per l’edizione 2017 di ICity Lab, che si terrà a BASE Milano il 24 e 25 ottobre, FPA ha scelto come tema guida Verso la città sostenibile e anche l’annuale Rapporto ICity Rate, che sarà presentato durante il convegno di apertura, va a misurare per la prima volta la sostenibilità delle città italiane.

Con la ricerca di quest’anno abbiamo coniato una nuova definizione di smart city – ci anticipa il Direttore Generale di FPA, Gianni Dominiciparliamo infatti di Smart Sustainable City, una città che fa ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per portare avanti i processi di innovazione istituzionale, culturale e organizzativa, migliorare la qualità della vita, i livelli di occupazione, la competitività come risposta ai bisogni delle generazioni attuali e future garantendo la sostenibilità economica, ambientale e sociale”.

Le città sono chiamate in prima persona alla scadenza del 2030: solo per citare qualche numero, entro il 2020 almeno il 50% degli abitanti delle nostre città dovrà spostarsi con mezzi alternativi all’auto ed entro il 2030 dovremo avere 50 metri quadrati di verde urbano a testa, contro gli attuali 30. Dovremo riciclare il 70% dei rifiuti e portare la raccolta differenziata all’80%.

L’Italia complessivamente è indietro – aggiunge Dominici – siamo in una condizione attuale di non sostenibilità, ce lo dice il recente Rapporto del Ministero dell’Ambiente. C’è una mancanza di attuazione di legislazioni già definite che potrebbero aiutare il raggiungimento degli obiettivi, c’è carenza di alcune strategie fondamentali, soprattutto manca una visione sistemica che conduce a interventi contraddittori e troppo focalizzati sul breve termine. Questo è quanto emerge complessivamente dalla lettura generale della situazione italiana. Gli ostacoli sono quindi mancanza di cultura e mancanza di visione. I temi della sostenibilità fino ad adesso non sono mai entrati nell’agenda politica italiana”.

La due giorni di Milano sarà un’occasione importante per accendere i riflettori su questi temi e per favorire il confronto tra i diversi attori urbani e locali. “Molto spesso quando si parla di smart city si parla di tecnologie ma non si parla del loro fine ultimo – conclude infatti Dominici. “Le tecnologie dovrebbero servire a rendere la città più efficiente ma anche ad aumentare la qualità della vita e soprattutto dovrebbero avere la capacità di includere e non lasciare nessuno indietro. I diversi attori locali, che siano imprese, politici o associazioni, dovrebbero avere un progetto condiviso per meglio collaborare a questo fine”.

La partecipazione a tutti gli eventi di ICity Lab (convegni, tavoli di lavoro, presentazioni di esperienze e soluzioni progettuali) è gratuita; qui  il programma completo e aggiornato e la pagina di accredito.

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