Alternanza scuola-lavoro: come funziona in Germania?

Di alternanza scuola-lavoro se ne parla molto, soprattutto in questi ultimi mesi. Per chi volesse approfondire e capire meglio quali siano le opportunità e in cosa consiste realmente, Google potrebbe portare alla pagina del MIUR “Cos’è l’alternanza?”, dove balza all’occhio la frase “L’estensione delle attività di alternanza anche ai Licei rappresenta un unicum europeo.”

Unico in che senso? Ovviamente non esiste niente nell’universo che sia identico all’altro, ma se guardiamo al principio, l’“alternanza scuola-lavoro” (anche per i licei) esiste in altri Paesi europei. Per esempio in Germania, dove tra l’ottava e l’undicesima classe (tra la terza media  e la terza superiore), gli studenti passano un periodo mediamente di due settimane in un’azienda. La scuola può decidere il periodo per permettere di inserirlo adeguatamente nel curriculum scolastico. Normalmente gli studenti stessi si cercano il posto di “stage” (nel caso in cui vi siano difficoltà è la scuola stessa che si adopera per la ricerca). Finito il periodo lo studente deve fare un resoconto dell’esperienza.

Questo periodo di “alternanza scuola-lavoro” (dove il concetto di lavoro per l’orecchio tedesco risulta un eufemismo) deve essere chiaramente distinto dal cosiddetto sistema duale di formazione professionale che dura, a seconda della professione scelta, da 24 a 42 mesi e dove lo studente-lavoratore passa il 60% del tempo in azienda e il 40 % del tempo a scuola.

Conviene ricordare i sette principi fondamentali del sistema duale di formazione professionale in Germania (e di altri Paesi d’oltralpe) che rappresenta una vera alternanza scuola lavoro: contesto, concertazione, contenuti, contratto, controllo, confronto continuo e consenso.

CONTESTO

Il sistema di formazione professionale tedesco è integrato da un lato nel sistema scolastico (garantendo quindi una certa “permeabilità”) e dall’altro nei sistemi di formazione aziendali. Ruoli e competenze sono definite, garantendo uno standard che è condiviso tra i player del sistema stesso.

CONCERTAZIONE

È considerato molto importante che le regole del sistema per la creazione, della manutenzione e lo sviluppo del sistema di formazione professionale siano condivise. Da una parte le aziende hanno l’obbligo di contribuire alla definizione delle competenze e dei contenuti del percorso formativo; dall’altra parte sono obbligati di formare (o far formare) i tutor interni e di rispettare alti standard di qualità.

CONTENUTI

Per più di 300 professioni certificate esistono dei cosiddetti “regolamenti di formazione” nei quali i contenuti e gli obiettivi del percorso di formazione (sia per l’azienda, sia per la scuola) sono definiti precisamente, praticamente con cadenza settimanale. Le definizioni di competenze e obiettivi di apprendimento vengono, di comune accordo tra le parti sociali, costantemente aggiornate e adeguate alle esigenze della realtà e del futuro delle aziende, senza dimenticare le competenze personali dello studente-lavoratore.

CONTRATTO

Considerando che la maggior parte degli elementi della formazione professionale sono definiti a livello di legge e di regolamenti, il contratto di formazione-lavoro tra azienda e studente-lavoratore è molto semplice e garantisce ambedue le parti.

CONTROLLO

Il percorso di formazione professionale dello studente-lavoratore è costantemente monitorato e controllato dalle istituzioni, soprattutto dalla locale camera di commercio, come anche l’esame intermedio e quello finale che si svolgono davanti ad una commissione esterna e indipendente. Il diploma che riceve lo studente-lavoratore è riconosciuto e garantisce le competenze definite dal sistema.

CONFRONTO CONTINUO

Le parte sociali e le istituzioni cercano e realizzano un confronto continuo che garantisce un aggiornamento del sistema che guarda al futuro. Se necessario, e normalmente su richiesta delle aziende o dei sindacati, vengono introdotte nuove professioni, eliminate quelle obsolete o accorpate dove ritenuto opportuno. Nel sistema di confronto continuo gli esperti del settore svolgono un ruolo importante e l’Istituto Nazionale per la Formazione Professionale (BIBB) svolge un ruolo da moderatore istituzionale.

CONSENSO

Forse la risorsa più preziosa del sistema di formazione professionale tedesco è il consenso e la costante collaborazione tra le parti (istituzioni pubbliche, camere di commercio, sindacati e associazione degli imprenditori con il sostegno degli istituti di ricerca e delle università). Senza questo consenso l’efficacia del sistema sarebbe molto più debole. Gli imprenditori e i sindacati non hanno soltanto il diritto ma l’obbligo di contribuire in maniera propositiva a tutti i livelli.

Ci sembrava utile ricordare i principi di una “vera” alternanza scuola-lavoro per non confondere formazione professionale e cultura dello “stage”. Quali sono le differenze tra alternanza scuola-lavoro tedesca e italiana proveremo a chiarirlo in un prossimo post, partendo da una ricerca empirica condotta alcuni fa all’interno di un progetto.

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