The Big Hack: 3 buone ragioni per organizzare un hackaton

La parola Hackaton, che spesso si sente pronunciare oggi, non è che la crasi di due altre parole: hack e marathon e richiama proprio il significato di maratona di programmazione, ovvero una vera e propria competizione finalizzata a ideare, progettare, costruire qualcosa di nuovo lavorando in team di esperti.

A inizio ottobre al Salone delle Feste del Museo di Capodimonte, su iniziativa della Regione Campania, Maker Faire Roma e Sviluppo Campania, duecento tra ragazzi e ragazze sono stati chiamati a sfidarsi per 24 ore consecutive a colpi di nuove idee e codice per dare vita a applicazioni e nuovi servizi utili a migliorare la vita delle persone. I partecipanti sono stati sviluppatori, maker, designerstartupper, studenti e comunicatori di età compresa fra i 18 e i 40 anni, provenienti da diverse parti d’Italia e del mondo (rappresentate anche Hong Kong, Brasile, California, Ucraina e Olanda).

Tra le aziende che hanno partecipato all’evento Eni, che ha chiamato i team partecipanti a costruire un’applicazione che, anche sfruttando meccanismi di gamification, potesse integrarsi con l’app Eni Station+ e stimolare gli utenti a comportamenti di guida che andassero a minimizzare il consumo di carburante e quindi l’impatto ambientale. Stile di guida e stato di manutenzione dell’auto, infatti, impattano sui consumi e sull’efficienza del veicolo stesso. Pertanto, un’app che aiuti l’utente a individuare comportamenti virtuosi contribuisce a ridurre la spesa carburante e a migliorare la qualità dell’aria.

Quali i vantaggi dell’hackaton?

Tra ragazzi si innova meglio

Uno dei vantaggi della maratona è sicuramente l’aspetto del chiamare a immaginare cose nuove proprio i ragazzi, informatici e non, che hanno immaginato il coinvolgimento dei conducenti di auto nella salvaguardia dell’ambiente. L’app che si è aggiudicata il premio, infatti, attraverso il meccanismo del rewarding e della realtà aumentata, stimola gli automobilisti a comportamenti virtuosi che consentono di raccogliere punti e vincere in un gioco sfida da fare con altri conducenti.

Attenzione all’esperienza utente

Nei team di progettazione l’utente viene posto al centro della progettazione. Nel poco tempo a disposizione i team si sono immedesimati in coloro che dovranno usare il servizio o la nuova app, andando a definire il set di informazioni necessario per dare indicazioni sul comportamento in auto, ottenuto sia dalla porta OBD dei veicoli (velocità, giri del motore, marcia inserita, livello del serbatoio, ecc.) che dalla sensoristica dello smartphone del conducente, come posizione GPS o accelerometro.

Unione di idee vincono su idee singole

Gli hackaton non sono che la dimostrazione concreta che sempre più, anche in azienda, si lavora attivando la collaborazione tra figure professionali diverse, che non hanno solo una formazione tecnico-informatica. Dal confronto tra sviluppatori, designer, comunicatori nascono idee vincenti che non guardano solo all’aspetto informatico, ma che tengono conto delle persone e di come queste possono sfruttare al meglio le tecnologie nella vita di tutti i giorni.

In collaborazione con Eni

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