STEM e Project Management Empowerment in alternanza scuola-lavoro

Il Project Management è una competenza di base nelle organizzazioni, un linguaggio e un metodo universale che consente di gestire in maniera sistematica progetti, programmi e portafogli, nonché di implementare le strategie di innovazione.

Per queste sue caratteristiche, può essere considerata alla base di moltissime professioni, e quindi può essere appresa dai giovani anche a prescindere dall’orientamento professionale specialistico che decideranno di seguire nel loro percorso.

Cefriel, specializzato nella formazione sul project management dei professionisti, ha promosso una formazione su questo tema per giovanissime studentesse di alcuni licei milanesi all’interno di un percorso di Alternanza Scuola Lavoro.

Alternare lavoro e scuola: perché?

A partire dal 2015, con l’introduzione della riforma “La Buona Scuola”, la metodologia didattica dell’alternanza scuola lavoro è stata introdotta nell’offerta formativa di tutti gli indirizzi di studio della scuola secondaria di secondo grado.

Lo scopo per cui l’alternanza è stata istituita è quello di dare agli studenti l’opportunità di conoscere ambiti professionali, e contesti lavorati e di ricerca utili a conseguire ed integrare le competenze curriculari con l’obiettivo di creare motivazione e consapevolezza in vista delle scelte professionali e/o di studio future.

Quella che avrebbe dovuto essere un’opportunità di orientamento, in alcuni contesti scolastici ha avuto il volto di una parentesi estemporanea, e non sempre si è riuscito a trovare l’adeguato valore educativo. Questo problema è stato riscontrato soprattutto nei licei, che non avevano alle spalle l’esperienza degli istituti tecnici e professionali e dove il cambiamento è avvenuto senza un’adeguata formazione per i docenti.

Anche il mondo delle imprese ha tardato a comprendere le potenzialità che si nasconde dietro la nuova organizzazione scolastica: per molte aziende ospitare uno studente così giovane è visto più come un onere che un’opportunità.

In questo contesto, a tratti ancora incerto e poco definito, Cefriel che si occupa di formazione e di giovani, ha deciso di mettersi in gioco offrendo la sua esperienza trentennale per progettare un percorso di Alternanza per 12 studentesse di licei milanesi. Le logiche dell’alternanza scuola lavoro sono le medesime che Cefriel persegue: coniugare l’apprendimento a un momento applicativo; non trasmettere conoscenze solo teoriche ma fornire strumenti che sviluppino senso critico e autonomia.

Un’opportunità per giovani studentesse

Il progetto in questa sua prima edizione si è rivolto esclusivamente a ragazze frequentanti le classi terza a quarta di licei del territorio milanese. Solo ragazze perché il divario uomo – donna ancora esiste: solo il 28% dei ricercatori in tutto il mondo è donna; le donne sono poco rappresentate nelle professioni che richiedono una preparazione tecnico-scientifica (le cosiddette materie STEM, scienze, tecnologia, ingegneria e matematica); nel 2018, secondo Eurostat, le donne a capo di un’azienda erano in percentuale ancora solo il 21,8%. E tutto questo nonostante le donne siano più istruite, e molto più spesso preparate e qualificate dei colleghi uomini.

Il percorso verso la parità e l’uguaglianza di opportunità tra donne e uomini è una questione politica e sociale ma anche e soprattutto culturale: lo scopo del progetto, pur nei limiti numerici, è incoraggiare la parità di genere e valorizzare i talenti delle donne.

Il percorso promosso ha preso il nome di PM Empowerment: un percorso di alternanza scuola lavoro arricchito da giornate di formazione sul tema project management. Il progetto si è articolato in due fasi, la prima fase di training e la seconda fase di tirocinio in aziende che insieme a Cefriel hanno creduto nell’iniziativa.

Durante la prima fase, la classe composta da 12 studentesse provenienti dai licei Volta, Manzoni, Marconi e Fais ha frequentato un percorso di 16 ore durante il quale i professionisti Cefriel, con l’ausilio di una metodologia interattiva e dinamica e attraverso un case study, hanno trasferito la terminologia e un framework comune al fine di sviluppare un linguaggio universale di project management.

Apprese le basi di questo linguaggio, le giovanissime project manager sono state accolte per due settimane in aziende leader nella gestione di progetti complessi: la versatilità del linguaggio appreso ha permesso alle aziende di collocare le studentesse in diverse aree aziendali. Alcune ragazze sono state ospitate in TEC, la scuola di formazione del gruppo Bosch, altre hanno avuto la possibilità di vedere da vicino il mondo di Engie ed Edison e la complessità presente nella gestione di un progetto in campo energy, altre ancora sono state accolte nell’headquarter di Dolce&Gabbana con la possibilità di affiancare i global operation manager.

A caratterizzare un percorso di questo tipo è l’energia che ne deriva e contagia tutti gli attori coinvolti; è la contaminazione intergenerazionale che porta valore alle imprese.

L’entusiasmo della scoperta degli studenti, la passione riscoperta dei dipendenti nel raccontare il proprio lavoro, accogliere la responsabilità di presentare opportunità e strade possibili. Non si tratta di mera condivisione di sapere ma di orientare, nel puro senso pedagogico del termine. Un’esperienza di successo da ripetere sicuramente, coinvolgendo ancora più studentesse e ancora più aziende.

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