2030 The Sound of Future: on air il podcast settimanale di Andrea Frollà


Definizioni semplici
, niente inglesismi, chiarezza ed esempi concreti di come le tecnologie digitali possono modificare le nostre vite. Questo è il podcast “2030 – The sound of future”, partito da qualche settimana, ideato, scritto e diretto da Andrea Frollà, giornalista specializzato in tecnologia, innovazione ed economia digitale.

Questo progetto è più figlio degli utenti e dei lettori, con cui ho discusso tanto nel corso degli anni, che figlio mio” – spiega Frollà, collaboratore de La Repubblica A&F dal 2013, ex redattore di CorCom e altre testate del gruppo Digital360. “Sono stati loro a farmi capire che ancor prima di qualsiasi approfondimento e discussione sull’innovazione digitale, ci vogliono i ferri del mestiere: definizioni basilari, traduzioni semplici, esempi concreti e concetti intuitivi. Se nella mente di chi ci legge o ci guarda non è chiaro cosa sia un’intelligenza artificiale, è normale che il tema venga percepito come distante, poco accessibile o ancor peggio da addetti ai lavori. Quindi ho deciso io per primo di rifare un passo indietro, ripartendo dalle basi tecnologiche, con l’obiettivo di fare tanti graduali passi in avanti insieme a chi vorrà seguire me e i miei ospiti. In fondo, dico sempre che uno dei nostri compiti è “fare ciò che il lettore non tempo o modo di fare”: cercare, selezionare, studiare e verificare. E questo progetto va esattamente in questa direzione. Si parte dalle basi tecnologiche ma ovviamente l’obiettivo è alzare l’asticella dei contenuti strada facendo”.

Il digitale in tasca

“2030 – The sound of future”, che avrà cadenza settimanale e sarà disponibile sulle principali piattaforme di streaming augio come Spotify o Deezer, si pone l’obiettivo di avvicinare gli utenti al digitale mettendo a disposizione degli ascoltatori dei veri e propri “kit di approfondimento” (libri, film, documentari, ecc.).

Dall’intelligenza artificiale al 5G, dall’Internet delle Cose al lavoro del futuro, nel corso della prima stagione saranno affrontati i temi e i fronti più caldi dell’universo tecnologico.

Disponibili già le prime due puntate su Intelligenza Artificiale, dove a colloquiare con Frollà c’è Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell’informazione della University of Oxford, e la prima delle due dedicate ai Big Data il cui ospite è Stefano Epifani, presidente Digital Transformation Institute e docente di Internet e Social Media Studies in Sapienza. Così Epifani commenta l’iniziativa di Andrea Frollà “la valenza del progetto di Andrea, che ringrazio per avermi coinvolto, è duplice: da una parte quella di sviluppare un’azione culturale su temi di grande impatto, dall’altra mostrare come stia cambiando il giornalismo ed il mestiere del giornalista, che sempre di più diventa transmediale e multipiattaforma. Proprio di questo – peraltro – parleremo assieme ad Andrea ed agli studenti del corso di Internet e Social Media Studies tenuto da me e del Prof. Giovanni Ciofalo domani, nel corso della prima #ConversazioneSullaTrasformazione del 2020. Le Conversazioni sulla Trasformazione sono lezioni aperte al pubblico alle quali negli scorsi anni hanno partecipato personaggi come Marco Bentivogli, Laura Bononcini, Enrico Mercadante ed altri amici che hanno condiviso la loro esperienza con gli studenti. Quest’anno, impossibilitati a farle in aula, le trasponiamo on-line: per seguirle sarà sufficiente seguire le indicazioni che domani daremo via twitter utilizzando gli hashtag #SMM20 e #ConversazioniSullaTrasformazione“.

Perché proprio un podcast?

Occupandomi di innovazione digitale ed avendo in mente un progetto orientato al futuro – spiega Andrea Frollà – non ho potuto far altro che esplorare un canale ancora poco battuto. Da qui la scelta del podcast, che secondo me potrebbe rappresentare uno strumento di comunicazione importante per il giornalismo del futuro. Credo che se sfruttato come piattaforma originale di contenuto, e quindi non tanto o non solo come spazio dove replicare contenuti già pubblicati, il podcast sia in grado avvicinare gli utenti all’informazione e all’approfondimento di qualità. Del resto, impegna solo uno dei nostri cinque sensi, è fruibile quando decide l’ascoltatore e richiede solo uno smartphone. Il resto, cioè creare e offrire contenuti originali, innovativi e interessanti, spetta a noi”.

Oltre il podcast c’è di più?

Per avere tutti gli aggiornamenti sul calendario delle puntate di 2030 The sound of future c’è anche un canale Telegram ufficiale (t.me/Podcast2030), visto che “2030” vuole rappresentare un nuovo modo di raccontare la tecnologia sui social network, di avvicinare le persone a questi temi e di discuterne insieme. Altre informazioni sul progetto saranno rilanciate sui canali social di Andrea Frollà, soprattutto su Instagram e LinkedIN.

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