Efficienza energetica a casa: quale il ruolo delle tecnologie digitali?

L’energia sostenibile è un’opportunità: trasforma la vita, l’economia e il pianeta. Il goal 7 dell’ Agenda 2030 degli SDGs – Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite può essere sintetizzato in questa frase che dovrebbe portare ognuno di noi a riflettere sulla situazione attuale che vede, nel mondo, 1 persona su 5 senza accesso a moderni mezzi elettrici e 3 miliardi di persone che dipendono da legno, carbone, carbonella o concime animale per cucinare e scaldarsi. Nel momento in cui si parla di energia, è importante anche guardare all’aspetto del “fare di più con meno”, così come suggerito dalle disposizioni del recente Decreto Rilancio che va a incentivare interventi di questo tipo attraverso detrazioni fiscali che arrivano fino al 110%.

Quanta energia elettrica sprechiamo e perché?

Secondo la Guida pratica Enea per l’efficientamento energetico delle abitazioni di recente pubblicazione, quasi il 40% del consumo energetico finale e più del 36% delle emissioni di gas serra deriva dagli edifici, con i tre quarti di questi, in Italia, da considerare non sufficientemente efficienti. Un patrimonio immobiliare di oltre 1 milione di condomini costruiti prima degli anni ‘90 (circa l’80%), antecedenti quindi alla normativa emanata con l’obiettivo di sviluppare un Piano energetico nazionale basato su uso razionale dell’energia, risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili.

Tra i fattori che influenzano maggiormente i consumi, con impatti negativi non solo sull’ambiente ma anche su economia e società, ci sono i fattori climatici, ovvero gli scambi termici tra un edificio e l’ambiente esterno, la composizione del nucleo familiare e le abitudini di consumo degli occupanti. Fattori sui quali si può agire, mettendo in campo sia interventi infrastrutturali, che di tipo educativo e culturale oltre che ricorrendo alle tecnologie digitali.

Quali sono le leve sulle quali agire?

Al fine di “fare più con meno”, tre sono fondamentalmente le cose sulle quali si può intervenire per ridurre gli sprechi di energia nei condomini o nelle abitazioni singole: impiego di tecnologie per l’isolamento termico dell’involucro edilizio, impianti per la produzione di energia sia termica che elettrica e ricorso a energie rinnovabili e alla domotica, ovvero a tecnologie digitali utili a monitorare i consumi e automatizzare il funzionamento di elettrodomestici, caldaie e altro.

Una delle voci principali nel bilancio energetico di un edificio è da attribuire al riscaldamento (che secondo una ricerca Abitcoop assorbe circa il 67% dell’energia consumata in un edificio). Per intervenire su questo, anche secondo la guida Enea, occorre migliorare l’isolamento termico dell’abitazione, riducendo le dispersioni di calore verso l’esterno in inverno e limitando i flussi di calore verso l’interno d’estate. Si può cioè investire su tecnologie utili a isolare termicamente l’involucro edilizio. È il caso di CappottoMio, il servizio di Eni gas e luce che mira a migliorare la classe energetica e la sicurezza strutturale dell’edificio incrementandone anche il valore patrimoniale. Questo tipo di intervento – che richiede l’applicazione di materiali isolanti quali lana minerale al sughero, polistirene espandibile (EPS) o aerogel – garantisce traspirabilità, impermeabilità, fonoassorbenza e bassa conducibilità termica utile a ridurre significativamente le emissioni di CO 2 nell’ambiente e i consumi energetici tra il 30% e il 50%.

Quale il ruolo delle tecnologie digitali?

Se guardiamo all’obiettivo 7, e in particolare al risparmio energetico delle famiglie, numerosi sono i vantaggi che porta l’uso di tecnologie digitali nella gestione, monitoraggio e controllo dell’uso dell’energia negli edifici. Molti di questi vanno sotto il nome di smart home o domotica, che grazie alla combinazione di IoT, Internet delle cose, Intelligenza Artificiale e ovviamente infrastruttura di Rete necessaria alla connessione degli oggetti presenti in casa permette di monitorare i consumi e automatizzare la gestione di elettrodomestici, caldaie, termostati e altro, fornendo la possibilità di attivarli e disattivarli anche da remoto.

E le rinnovabili?

Ruolo non certo marginale è quello riconosciuto alle rinnovabili, oggi più accessibili grazie al Bonus Fotovoltaico 2020 previsto nel Decreto Rilancio, che dà la possibilità di accedere a detrazioni fiscali pari fino al 110% in 5 anni, con possibilità di cessione del credito d’imposta e sconto immediato in fattura, qualora l’installazione dell’impianto fotovoltaico sia associato ad altri interventi di riqualificazione energetica.

Molteplici sono gli interventi ai quali guardare con attenzione, tra i quali la possibilità di installare impianti fotovoltaici e accedere a piattaforme digitali che consentono di controllare a distanza i propri impianti, come quella proposta da Evolvere, società leader nel settore della generazione distribuita in Italia con circa 11.000 impianti fotovoltaici in gestione, acquisita a gennaio 2020 per il 70% da Eni gas e luce. Grazie alla piattaforma tecnologica proprietaria, Evolvere permette il controllo e la gestione da remoto della propria abitazione e l’analisi energetica utile a monitorare la produzione di energia elettrica e ridurre i propri consumi.

In collaborazione con Eni gas e luce

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