Prevenire è meglio che curare, faceva giustamente presente una vecchia pubblicità. E questo vale in tutto: dalla salute al buon funzionamento di un’azienda. Serve mantenersi in forma, e mantenere al meglio. La manutenzione in una azienda viene generalmente fatta in maniera periodica e preventiva, su base statistica, in funzione di analisi tecniche e di informazioni storiche registrate, per essere poi in grado di predire la ripetibilità dei guasti e di evitarli. Ma non è l’unico modo. C’è ad esempio un tipo di manutenzione che non è più su base storica e statistica, ma dinamica.
Ne abbiamo parlato con Giancarlo Terzi, Vice Presidente Field Services di Schneider Electric, che ci ha spiegato in cosa consiste. “È una manutenzione che viene fatta in funzione degli attuali parametri di funzionamento e delle attuali condizioni in cui opera ciascun asset, ottimizzando i costi, perché non viene eseguita sulla base di previsioni, ma solo quando e dove effettivamente serve”, spiega Terzi: “In questo modo si va a ridurre in modo sostanziale la possibilità che un guasto avvenga perché si agisce solo dove e quando c’è davvero bisogno, in base alle effettive condizioni di utilizzo di un determinato asset. Noi la proponiamo attraverso piani di servizio potenziati da strumenti digitali, i nostri EcoStruxure Service Plan”.
Alla base di tutto c’è la digitalizzazione, che permette di avere i dati in tempo reale, di consumare meno risorse, di migliorare l’efficienza, la produttività aziendale e la sostenibilità
Secondo Terzi, la prevenzione su base condizionata migliora la resilienza aziendale, perché permette di evitare eventuali rischi dovuti a eventi negativi come i guasti. Alla base di tutto c’è la digitalizzazione, che permette di avere i dati in tempo reale, di consumare meno risorse, di migliorare l’efficienza, la produttività aziendale e la sostenibilità. Giancarlo Terzi ribadisce infatti il legame stretto tra sostenibilità, efficienza, produttività e digitalizzazione, con l’obiettivo comune di ridurre le risorse.
“Attivare una strategia di sostenibilità significa portare in azienda una cultura dell’efficienza, che si traduce in competitività, digitalizzazione e automazione. Fare efficienza vuol dire misurare e avere in ogni momento le informazioni chiave dal campo, che permettono di prendere le migliori decisioni. Più siamo in grado in modo capillare di raccogliere informazioni grazie alla digitalizzazione, tanto più riusciamo a rendere più sostenibile ciò che facciamo”.
La sostenibilità infatti è oggi un parametro essenziale per le grandi aziende e Schneider Electric ne è un esempio, avendo iniziato a mettere a punto programmi di sostenibilità già quindici anni fa. Ma anche le strategie di sostenibilità devono essere sostenibili, per usare un gioco di parole, dalle emissioni di carbonio rilasciato in atmosfera agli investimenti economici. In effetti, i parametri di sostenibilità saranno essenziali anche per accedere ai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR.
Ogni investimento, così come ciò che serve per aumentare la produzione e rendere più efficiente il sistema deve tener conto dei parametri di sostenibilità per ridurre al minimo il consumo di risorse e l’impatto ambientale, spiega Terzi: “Questo trend arriva sempre più alle piccole e medie imprese, spinte dallo ‘scope 3’ di riduzione delle emissioni indirette e per accedere ai fondi del PNRR. Le grandi aziende che sono i principali clienti delle piccole e medie imprese obbligheranno la loro supply chain ad essere sostenibile, costringendo i loro fornitori a rispondere a dei parametri sempre più stringenti sulla sostenibilità. Tutte quelle aziende piccole o medie che non saranno in grado di iniziare un percorso sostenibile, metteranno a rischio la loro operatività nel medio lungo periodo”, avverte Terzi: “Ecco perché iniziare con le piccole e medie imprese un percorso di sostenibilità significa renderle più competitive e attrattive sul mercato”.
Le informazioni vengono elaborate da algoritmi, da Machine Learning, cioè un’intelligenza artificiale in grado di anticipare i guasti e quindi ridurre i fermi impianti che hanno un impatto sull’operatività di un’azienda estremamente critico
Dal canto suo, Schneider Electric ha iniziato questo percorso nel 2005, ponendosi degli obiettivi estremamente ambiziosi su un parametro che misura la sostenibilità denominato “Schneider Sustainability Index”. Questo percorso ha permesso a Schneider Electric di essere nominata nel 2021 da Corporate Knights come l’azienda più sostenibile al mondo. Tutte le scelte aziendali devono essere fatte tenendo conto dell’impatto sulla sostenibilità, delle disponibilità finanziarie e dei ritorni di investimento. Ogni azione ha un suo indice di sostenibilità e se ben fatta, la sostenibilità migliora l’operatività, l’efficienza e la competitività dell’azienda. Una manutenzione preventiva sempre più efficace è una delle strategie che lo consentono, perché le informazioni che arrivano dal campo permettono di supportare il management nel prendere le decisioni migliori.
“Le informazioni vengono elaborate da algoritmi, da Machine Learning, cioè un’intelligenza artificiale in grado di anticipare i guasti e quindi ridurre i fermi impianti che hanno un impatto sull’operatività di un’azienda estremamente critico”, conclude Terzi: “Aiutano a gestire al meglio anche gli investimenti e ad identificare le aree di miglioramento dell’efficienza energetica e produttiva. Questo è quello che sostanzialmente per noi vuol dire digitalizzare e utilizzare al meglio i dati. Abbiamo tantissimi asset sui nostri processi e sui nostri sistemi che permettono di arrivare a queste informazioni. La sfida che abbiamo di fronte oggi è proprio quella di riuscire ad elaborare e utilizzare questi dati per supportare al meglio le decisioni. Sono un elemento in più nel nostro bagaglio per prendere decisioni strategiche.”
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