Abitare green e la bioedilizia

La crisi energetica che stiamo vivendo può indurci a cambiare i paradigmi con cui ci siamo abituati a vedere il nostro abitare e i cambiamenti ambientali sono tra le attenzioni a cui più dobbiamo volgere lo sguardo, anche come singoli cittadini, adottando delle routine quotidiane rispettose della natura e dell’ecosistema

Immagine distribuita da Fickr

Ci stiamo lasciando alle spalle l’estate e stiamo entrando in un inverno problematico dal punto di vista climatico ed energetico. Proprio questa crisi energetica può indurci a cambiare i paradigmi con cui ci siamo abituati a vedere il nostro abitare.

I cambiamenti ambientali sono tra le attenzioni a cui più dobbiamo volgere lo sguardo e dobbiamo farlo anche come singoli cittadini, adottando delle routine quotidiane rispettose della natura e dell’ecosistema, consentendo una vita migliore.

Da un lato sono tante le azioni che i governi delle diverse nazioni stanno attuando, dall’altro anche in altri settori come in quello del design, delle architetture abitative e delle costruzioni edilizie.

Nell’ambito della bioedilizia, un esempio particolare è il mattone fatto con i funghi e sono stati realizzati già diversi prototipi di edifici con questi mattoni di ultima generazione: a New York c’è una torre biodegradabile proprio di fronte al MoMa. Questi materiali sono facilmente reperibili e riproducibili, sono completamente a impatto zero sull’ambiente e sono economici, non possiamo quindi che ritenere questa soluzione davvero innovativa e green.

Un’altra scelta abitativa green che sta prendendo piede anche in Italia sono le case prefabbricate in legno, e questo grazie soprattutto all’innovazione delle tecniche di costruzione, della lavorazione dei materiali e del loro smaltimento. Anche in questo caso, la scelta ha un vantaggio economico, qualitativo da un punto di vista naturale (le caratteristiche del legno sono la leggerezza, l’elasticità, la facile lavorabilità, l’ottima resistenza meccanica che lo rendono un materiale decisamente innovativo ed efficiente) e, non di meno, un vantaggio acustico e come isolante termico.

Nell’area ex Nokia di Cassina de’ Pecchi, nel milanese, sarà realizzato un nuovo quartiere “green” con particolare riguardo alla vivibilità e alle nuove tecnologie costruttive. Stiamo parlando di “Abitare Martesana” e il progetto è di Officine Mak.

«Si tratta di 7 palazzine “gemelle” per un totale di 220 alloggi – che andranno a completare il recupero dell’ex area industriale dove sono già stati realizzati un supermercato, ristoranti e dove saranno costruiti, sempre nell’ambito dell’operazione immobiliare, anche il nuovo municipio e una caserma della Guardia di Finanza», spiegano Daniele Consonni di Officine Mak e Mirco Visponetti di Abitare Agency. Un bosco di betulle completerà l’area.

Merita di essere citato quello che Spatial Anatomy ha realizzato a Singapore: Green Agora, un’infrastruttura agricola e comunitaria pensata per rendere la vita post-pandemica autonoma e sostenibile, coniugando natura e cultura. È una struttura leggera, flessibile, modulare, rapida da costruire e pensata per essere integrata nella natura stessa, infatti ad essere a impatto zero non è solo il materiale ma l’aspetto visivo perché la vegetazione intorno si interseca naturalmente con il telaio della struttura.

Abbiamo ancora tanto da fare, come comunità e come singoli cittadini, ma la sensazione è quella di una nuova sensibilità che si sta diffondendo a macchia d’olio ed è su questa che dobbiamo puntare per non pentirci poi di non averci nemmeno provato a salvaguardare il mondo e noi stessi

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