Piano transizione 4.0: imprenditori guidano la rivoluzione digitale

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Le imprese italiane sono sempre più consapevoli dei vantaggi derivanti dalla rivoluzione digitale, riconoscendola come la chiave del successo futuro nel panorama globale. Tuttavia, l’accesso semplificato e privo di burocrazia agli incentivi rimane una questione cruciale.

Kantar in collaborazione con TeamSystem ha condotto un’indagine focalizzandosi su questioni di grande rilevanza quali la riforma degli incentivi Industry 4.0 (noti come Piano Transizione 4.0) e l’inclinazione verso investimenti strategici nel campo digitale e dell’innovazione. Il Piano ha lo scopo di implementare una strategia industriale nazionale più inclusiva e orientata alla sostenibilità. Questa strategia si focalizza sull’innovazione, sull’incremento degli investimenti ecologici e sul potenziamento delle iniziative di design e creatività estetica.

Dall’indagine emerge che oltre il 40% degli imprenditori ha trovato gli incentivi decisivi per intraprendere investimenti tecnologici; la stessa percentuale ha riconosciuto il loro impatto positivo sull’intera catena di valore aziendale.

Circa il 70% delle imprese ha sentito parlare della quarta rivoluzione industriale, mentre la metà è a conoscenza del Piano Transizione 4.0. Le imprese con oltre 10 dipendenti sono generalmente più informate rispetto a quelle più piccole, mentre il settore commerciale mostra un livello di consapevolezza inferiore.

Tuttavia, sorge la richiesta di semplificazioni e incentivi fiscali più consistenti per chi abbraccia la digitalizzazione, con il 18% degli imprenditori che auspica l’inclusione nel Piano Transizione 4.0 di agevolazioni per l’acquisto di piattaforme Cloud e il 17% che suggerisce di creare una versione italiana della Silicon Valley, con agevolazioni fiscali per start-up e imprese innovative.

L’indagine analizza, poi, la conoscenza del rating ESG (Environmental, Social, Governance) che rappresenta, attraverso le tre dimensioni Ambiente, Sociale e Governance i pilastri cruciali per valutare, quantificare, vigilare e promuovere l’impegno verso la sostenibilità di un’azienda o un’organizzazione. Queste dimensioni guidano le decisioni d’acquisto e d’investimento, riflettendo l’impegno concreto verso la sostenibilità di un’impresa o un’organizzazione.

L’indagine mostra come i criteri ESG siano un territorio ancora poco esplorato, soprattutto tra le Piccole e Medie Imprese (15%). La normativa europea che richiede la rendicontazione ESG nei prossimi anni è poco conosciuta. Tuttavia, le imprese più grandi sembrano più consapevoli di questi temi rispetto a quelle più piccole.

Solo una minoranza, meno del 20%, delle imprese ha intrapreso iniziative per migliorare il proprio rating ESG, in linea con la scarsa conoscenza del tema. Tuttavia, tra coloro che ne sono a conoscenza, la percentuale di chi ha già implementato azioni è più elevata e il 64% delle imprese con oltre 10 dipendenti intende introdurre nuove iniziative.

Federico Leproux, CEO di TeamSystem, ha sottolineato l’importanza delle istituzioni nel sostenere l’innovazione nel tessuto imprenditoriale italiano: “Le Istituzioni hanno un ruolo importante per supportare l’innovazione del sistema imprenditoriale italiano, come dimostrano iniziative quali gli incentivi cosiddetti Industria 4.0, che si sono dimostrati efficaci e con un impatto positivo sulla traiettoria di digitalizzazione e di competitività delle aziende”. Ma ha anche messo in luce la necessità di ampliare l’approccio a tutti i settori industriali, promuovendo Cloud, piattaforme software e intelligenza artificiale.

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