Conoscere i Programmi Operativi per accedere alle agevolazioni finanziarie

Sfruttare agevolazioni ed incentivi in Italia non è semplice, anzi alcuni imprenditori sono talmente frustrati dalle difficoltà e dalla burocrazia che hanno dovuto affrontare, da non credere più in questa tipologia di finanziamento per la crescita delle loro aziende.

Tuttavia, i fondi destinati allo sviluppo del paese non sono pochi (oltre 100 miliardi di euro per il periodo 2007-2013) e , anche se in genere mal gestiti, è importante continuare ad investirci del tempo perchè qualcuno alla fine comunque ne beneficia; se si tratta di un concorrente, questo potrebbe essere molto più competitivo sul mercato rispetto ad un’azienda che invece ha ormai abbandonato le speranze.

europaPer accedere a contributi, finanziamenti agevolati e incentivi fiscali un monitoraggio attento e sistematico di tutti i bandi ed avvisi che vengono pubblicati in materia non è, da solo, sufficiente. Una buona conoscenza dei programmi operativi nazionali e regionali (PON, POR, POIN) per lo sviluppo consente di pianificare con sufficiente anticipo i progetti e le iniziative di aziende, enti e associazioni in coerenza con le misure di intervento stabilite in questi documenti, redatti quasi sempre da Ministeri e amministrazioni regionali.

E’ infatti più difficile cogliere un’opportunità di finanziamento agevolato se di deve pensare ad un progetto innovativo nel breve arco di tempo che intercorre tra la pubblicazione di un bando ed il termine per l’inoltro della richiesta di aiuto. La definizione di linee di sviluppo della propria organizzazione in accordo alle priorità delineate dall’Amministrazione consente di ottenere i benefici con maggiore facilità. Soprattutto adegua la strategia del singolo soggetto a quella del territorio – regionale, nazionale o europeo – in cui opera, traendone ulteriori vantaggi, non solo quelli finanziari legati alla concessione di un contributo.

Il ciclo di programmazione 2007-2013 comprende 66 Programmi Operativi, di cui 42 finanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e 24 finanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE). Insieme ai fondi europei – quelli per cui si parla sempre del rischio di restituzione all’Unione Europea per mancato utilizzo nei termini prescritti – è poi previsto un cofinanziamento nazionale. Sono classificati per tematiche affrontate ed istituzioni competenti, distinguendosi in:

  • nazionali (PON)
  • regionali (POR, multisettoriali, riferiti alle singole regioni e gestiti dalle Amministrazioni Regionali)
  • interregionali (POIN, su tematiche per le quali è necessaria un’azione fortemente coordinata fra Regioni).

Tutti i documenti sui programmi operativi possono essere reperiti sul sito del Dipartimento per le Sviluppo e la Coesione economica del Ministero dello Sviluppo Economico.

Un altro importante strumento di informazione è il portale avviato nel 2012 dal ministro Barca (governo Monti), OpenCoesione, nell’ambito di una strategia nazionale di open government e open data. I dati disponibili sul portale riguardano l’attuazione degli interventi finanziati con le politiche di coesione. Lo strumento è importante innanzitutto per la trasparenza che è finalmente garantita quando si vuole capire come vengono spesi i soldi pubblici, europei e nazionali.

Vale la pena però consultarlo anche perchè sono elencati nel dettaglio tutti progetti finanziati, con i nominativi delle organizzazioni beneficiarie e l’importo dei contributi ottenuti. E’ possibile quindi non solo farsi un’idea di quali iniziative vengono agevolate, ma verificare anche la presenza di quelle portate avanti da un eventuale concorrente. In ogni caso se ne può trarre ispirazione per i propri progetti, senza dimenticarsi che qualora agevolati finiranno anch’essi pubblicati su OpenCoesione.

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