Telecom a lavoro su nuova governance mentre Telefonica “stacca” il Brasile

Telefonica ha deciso di riorganizzare la struttura del gruppo creando una business unit ad hoc, separata dall’America Latina. Il presidente Cesar Alierta ha spiegato il nuovo modello come una semplificazione dell’organigramma ma è inevitabile pensare anche alle questioni ancora aperte che il gruppo spagnolo ha con il Cade, l’antitrust brasiliano. La nuova struttura, varata dal Cda supporta gli obiettivi del gruppo che punta a migliorare i ricavi, ridurre i costi, ammodernare reti e sistemi e rafforzare la leadership nel digitale.

Su questo fronte si inserisce la partita per la pay tv Digital Plus. Secondo la stampa spagnola, Telefonica che già detiene il 22% al pari di Mediaset, sarebbe pronta ad alzare l’offerta fatta a Prisa per il suo 56%, da 600 a 900 milioni di euro nei tempi più stretti (15 giorni) imposti dalla discesa, nella stessa Prisa, dell’azionista di riferimento (la famiglia Polanco) della società editoriale. Per ora il Biscione – che aveva dichiarato di voler riunire in una ‘newcò la quota in Digital Plus e quella di Premium – resta alla finestra. Nelle borse di Milano e Madrid i titoli coinvolti si muovono senza scossoni: Telefonica +0,6% e Mediaset -0,3% mentre solo Prisa si infiamma (+5%) in corso di seduta e poi rallenta chiudendo in rialzo dell’1,7 per cento. Tv e tlc appaiono sempre più complementari. “Abbiamo assistito – ha detto il presidente di Telefonica – ad una vera e propria esplosione del traffico dati su linee fisse e mobili ma la diffusione della tecnologia LTE, l’adozione massiccia della connettività su tutti i tipi di dispositivi, i nuovi servizi digitali e il crescente uso di video, fanno impallidire la crescita registrata negli ultimi anni al confronto con il volume di traffico dati mobile che vedremo nei prossimi 5 anni, che dovrebbe moltiplicarsi per 11 rispetto al 2013″.

Oggi Alierta presenterà queste considerazioni, e i conti 2013, alla comunità finanziaria mentre a Milano il Cda di Telecom sarà al lavoro sul cosiddetto cantiere governance. L’ad Marco Patuano ha ricevuto mandato di presentare una proposta per una governance in linea con le best practice in Italia e in Europa, e nelle attese il cda dovrebbe produrre una serie di raccomandazioni da lasciare in eredità al nuovo board e convocare l’assemblea per la sua elezione al 16 aprile. Le minoranze premono per alcune istanze di minima come la maggioranza del Cda composta da indipendenti e la presidenza a un indipendente meglio se selezionato nella lista di minoranza.

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