Innovazione e imprese: Governo firma 24 nuovi contratti di sviluppo

24 nuovi contratti di sviluppo a sostegno di altrettanti progetti strategici di investimento in Italia e soprattutto nel Mezzogiorno, con i quali si mettono in campo 1,4 miliardi totali (700 pubblici dai fondi europei) che daranno lavoro a 25mila persone. E’ la sintesi di quanto presentato oggi dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a Palazzo Chigi. “Il governo – ha spiegato Renzi – prova a dare un messaggio concreto di investimento sul Paese“, perché “alla fine dei mille giorni l’Italia sarà nelle condizioni di guidare la politica industriale dell’Europa e non essere fanalino di coda“. Non solo: il premier ha sottolineato come il 44% dei programmi di investimento sia promosso da imprese controllate da gruppi esteri, evidentemente interessati a investire in Italia. I contratti firmati oggi, che insieme agli altri 12 già stipulati portano la cifra complessiva a 1,438 miliardi tra investimenti e agevolazioni, sono quasi tutti (20) concentrati sull’industria, mentre tre riguardano il turismo e uno il commercio.

Gli investimenti riguardano diversi settori strategici per lo sviluppo, in molti casi rappresentativi del made in Italy, si legge in un comunicato, fortemente legati al mondo dell’innovazione, tutti nel nostro Paese, nell’ambito industriale, commerciale e turistico. Le risorse finanziarie pubbliche concesse sono circa 700 milioni di euro. Oltre l’80% dei programmi è concentrato nelle quattro regioni dell’obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) e i progetti, che salvaguardano o creano nuova occupazione, riguardano oltre 25mila persone. Il 44% dei programmi di investimento è promosso da imprese controllate da gruppi esteri.

Per quanto riguarda lo specifico del mondo legato all’innovazione, figurano il progetto di Telecom Italia per la realizzazione di una rete in fibra ottica in Campania, Sicilia, Calabria e Puglia (93 milioni totali) e, sempre nel settore tlc, c’è il contratto Vodafone (circa 64 milioni) per il potenziamento della rete in Puglia e Calabria e quello Stm (semiconduttori) per il potenziamento dell’impianto di Catania.

 

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