Ancora numeri da capogiro per Apple che, nelle prime trimestrali dell’anno, fa il pieno di utili e, ammettendo di “generare più cash del necessario”, rivede al rialzo a 200 miliardi di dollari il programma di ritorno di capitale agli azionisti entro il marzo del 2017.
I numeri del colosso mostrano come i problemi che affliggono il resto del mercato degli smartphone non intaccano Cupertino. Le vendite di iPhone sono record: 61,17 milioni di unità vendute, il 40% in più rispetto all’anno scorso e ben oltre le attese degli analisti. E procedono a gonfie vele soprattutto in Cina, dove per la prima volta – riporta l’agenzia Bloomberg – superano quelle realizzate negli Stati Uniti. Bene anche le vendite di Mac e quelle realizzate sull’App Store, che raggiungono nuovi record. Sotto le attese l’iPad ma l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ribadisce la sua fiducia nel tablet. Il boom dell’iPhone spinge i conti.
L’utile netto balza del 33% a 13,57 miliardi di dollari contro i 10,22 miliardi di dollari dello stesso periodo dello scorso anno, con un utile per azione che vola a 2,33 dollari dagli 1,66 precedenti. I ricavi salgono del 27% a 58,01 miliardi di dollari dai 45,65 miliardi di dollari del secondo trimestre del 2014. Per il terzo trimestre dell’esercizio fiscale, Apple stima ricavi fra i 46 e i 48 miliardi di dollari, in linea con le attese degli analisti. “Siamo contenti della forza dell’iPhone, del Mac e dell’App Store, che hanno trainato” i conti trimestrali: “Stiamo assistendo al più gran numero di sempre di persone che passano all’iPhone” afferma Cook. E l’attesa è tutta per l’Apple Watch, la cui domanda “supera l’offerta“. Cook – nel corso della conference call – mette in evidenza come Apple negli ultimi sei trimestri abbia realizzato 27 acquisizioni.
Nell’ultimo trimestre del 2014 Apple aveva già battuto tutti i record registrando i risultati trimestrali i più alti della storia con un utile netto di 18 miliardi.
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