Se sei un manager o un imprenditore e hai più di quarant’anni, come abbiamo detto la volta scorsa, ti sei salvato da anni di tweet imbarazzanti e foto sgangherate postate in momenti di euforia e scarsa lucidità su qualsiasi possibile social. Non così però si sono salvati i tuoi dipendenti, che invece sono giovani, dei ventenni o dei trentenni. Sono ragazzi e sono vissuti in un mondo diverso dal tuo, quindi, quando ti approcci e valuti la loro vita su internet, non dimenticare mai che i loro parametri possono essere ben lontani da quelli cui sei abituato. Ma non è detto che sia un male, anzi: per la tua azienda potrebbero essere una risorsa, non un problema.
Se l’azienda non ha una propria policy su come vadano usati i social da parte dei dipendenti , sarebbe meglio che se ne desse una, onde evitare contenziosi spiacevoli. Ma anche in sua mancanza (o in sua presenza) alcune regole minime di buona educazione devono essere date per scontate, se non altro per evitare che il luogo di lavoro diventi una succursale di Disneyland o sembri una stanzetta degli interrogatori della Lubianka: due ambienti che non favoriscono la produttività, anche se per opposti motivi.
Se devi assumere qualcuno o lo hai già assunto, controllare la sua pagina facebook per farsi i fatti suoi non è particolarmente elegante: certo, se lui è furbo l’avrà lucchettata, ma se non lo ha fatto non è buon motivo per spiarlo: sei un dirigente d’azienda, non una comaretta impicciona.
Se poi è stato prudente e l’ha lucchettata, men che meno è elegante chiederle/gli l’amicizia solo per sapere cosa ci scrive. Se è un collega di pari grado, passi, se è un sottoposto mai: la richiesta potrebbe sembrare una indebita pressione, e comunque è una cosa maleducata: se ti vuole fra i suoi amici ti inviterà lui, sennò non avertene a male: ci si può rispettare e lavorare insieme per una vita continuando a darsi del lei e non presentandosi mai le o i rispettivi consorti: colleghi non deve voler dire necessariamente amici, nemmeno su FB.
Per quanto riguarda le possibili nuove assunzioni, anche là comportati cum grano salis, e magari esercitando quella comprensione che vorresti in casi simili per te. Se sono giovani, non ti scandalizzare per foto o per status che a te possono sembrare poco adeguati alla serietà richiesta dal ruolo cui ora aspirano, soprattutto se sono risalenti al liceo o all’Università, e ora la timeline di Fecebook te li rende accessibili con facilità imprevista fino a qualche mese addietro.
Certo, sono stati imprudenti a non lucchettarle, bloccarle, nasconderle o eliminarle. Ma, in fondo, possono anche essere i segnali di un carattere indipendente che non si fa condizionare troppo da quello che gli altri pensano di lui o dall’immagine che certe professioni pretendono sia mantenuta. Insomma, prima di dar per scontato che chi lascia in bella vista una foto da cretino su Facebook lo sia veramente, fagli un colloquio e accertatene dal vivo.
Mai lette così tante banalità. Ho perso qualche minuto della mia vita.
@james: Ti auguro una lunga vita, così non dovrai rimpiangere troppo questi minuti persi