In questi giorni si sta combattendo una silenziosa battaglia di brevetti per l’adozione in Europa di un nuovo standard di SIM card con dimensioni ridotte rispetto a quelle attualmente in uso. Ma ultimamente il silenzio è stato interrotto da lamentele sulla regolarità del processo di decisione.
Arbitro della querelle è lo European Telecommunications Standards Institute (ETSI) che dovrà presto proclamare la vincitrice tra le varie proposte per la SIM di nuova generazione presentate dai colossi dell’ICT, in seguito ad un sistema di votazione che coinvolgerà gli operatori europei del settore.
Insieme a quella di Nokia, che da tempo manifesta apertamente la presenza di irregolarità nel sistema scelto, oggi si aggiunge la voce di RIM, che si affianca a quella dell’azienda finlandese nel denunciare “brogli” da parte di Apple che, per spingere all’interno della votazione il suo (discusso) standard Nano-SIM, avrebbe registrato irregolarmente diversi suoi dipendenti per ottenere un peso decisionale maggiore rispetto alle concorrenti.
L’astuzia di Cupertino è stata segnalata da RIM in una lettera ufficiale indirizzata all’ETSI:
“Negli ultimi giorni abbiamo osservato come alcuni soggetti si sarebbero registrati al convegno non rappresentando effettivamente la società indicata, il loro presunto datore di lavoro o una qualsiasi delle loro affiliate, ma in realtà essi rispondono ad una società completamente diversa”.
L’azienda canadese citerebbe, in modo indiretto, tre dipendenti di Apple provenienti dal Regno Unito, che si sono registrati come rappresentanti di Bell Mobility, KT Corp. e SK Telekom, così come un dipendente di Vodafone D2 GmbH che ha dichiarato di appartenere al gruppo Telekom Austria AG.
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