Google: profitti al top e split azionario

Google annuncia novità per quanto riguarda il suo assetto azionario, uno stock split pensato per preservare il controllo della compagnia da parte dei co-fondatori Larry Page e Sergey Brin.

La straordinaria decisione, approvata all’unanimità dal board direttivo, arriva dopo che la società ha superato le aspettative di profitto degli analisti per il primo trimestre dell’anno, ma rivelato un declino nel search advertising rate (pari al 12%), per il secondo trimestre consecutivo.

Google, a fronte di un andamento positivo per il display advertising e per il mobile advertising, sconta, infatti, un declino del cost-per-click (CPC) per il search advertising. Il numero dei click cresce, ma il prezzo di questi scende.

Il mercato azionario americano ha reagito positivamente all’annuncio delle novità negli assetti finanziari e dei risultati economici di inizio anno. Le azioni avevano chiuso la giornata di giovedì a $651.01 e sono salite in poche ore di contrattazione a $653. Stesso trend per le azioni della compagnia anche sui mercati europei, sul listino di Francoforte guadagnano l’1.5%.

I buoni risultati nei mercati finanziari sono dovuti principalmente agli ottimi risultati economici nel primo trimestre dell’anno. Google ha visto crescere i propri profitti del 61% e il fatturato del 24% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno. L’azienda ha riportato, infatti, utili netti per 2.89 miliardi di dollari (8.75 dollari per azione) su un fatturato di 10.65 miliardi di dollari. L’anno precedente nello stesso periodo Google aveva registrato un fatturato pari a 8.14 miliardi di dollari e utili netti di 1.80 miliardi di dollari (5.51 dollari per azione).

Forti di questi risultati, Larry Page e Sergey Brin hanno chiesto fiducia agli investitori riguardo la loro visione di lungo periodo per la compagnia. Il board ha così approvato all’unanimità una modifica sostanziale agli assetti azionari. Nuovi titoli senza diritto di voto (Class C) verranno creati e distribuiti agli attuali azionisti. Lo split 2×1, ovvero per ogni azione posseduta se ne riceverà un’altra, favorirà l’accesso alle azioni della compagnia da parte di piccoli investitori, ma ancor più rafforzerà l’influenza dei due co-fondatori sulle strategie aziendali. I due al momento possono avvantaggiarsi di una struttura aziendale che gli conferisce la maggioranza dei voti di controllo (56.7%). La nuova decisione dovrebbe impedire che questo potere di controllo si diluisca col tempo.

Page ha sottolineato che investire in Google è effettuare una scommessa di lungo periodo. ” Investendo su Google, state effettuando un’inusuale scommessa di lungo periodo sul team, specialmente Sergey e me, e sul nostro innovativo approccio.” E la piena volontà di continuare a innovare, mantenendo “l’anima e la passione di una startup”, e di non lasciarsi condizionare eccessivamente dal breve periodo e accettare sfide importanti di lungo periodo.

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