La velocità è nulla senza servizi

Reti e servizi, il matrimonio che tutti i navigatori sognano e la panacea dello sviluppo digitale. Al punto che anche negli ultimi giorni il Governo ha ribadito la necessità di estrapolare dal fiscal compact gli investimenti strategici e tra questi l’agenda digitale può e deve rivestire un ruolo di primo piano.

In attesa della rivoluzione nelle reti di comunicazione degli anni a venire abbiamo già sbirciato all’estero per scoprire come in molti paesi si possa già toccare con mano la frontiera di servizi Internet simmetrici a velocità superiori a 100Mbps (la banda ultra larga, obiettivo europeo al 2020).

Mentre da un lato i futuristi digitali plaudono all’innovazione, dall’altro gli scettici avanzano dubbi sull’effettiva necessità di tutta questa velocità e quanto ne consegue in termini di investimenti, nuove regole e ridefinizione dei ruoli degli attori di mercato. Senza una scommessa sul futuro non sarebbe però nata nessuna innovazione controbattono invece i primi. E così via…

Rispondere a tre domande “amletiche” consente forse di farsi un’idea un po’ meno istintiva. Proviamoci.

  • Cosa aggiunge la banda ultra larga rispetto alla semplice banda larga
  • Quali saranno i nuovi servizi abilitati?
  • Qual è l’impatto delle nuove reti sulla catena del valore delle comunicazioni elettroniche?

La value proposition va ricercata lungo tre assi. Il primo è sicuramente quello del miglioramento della user experience nell’utilizzo dei servizi esistenti. In fondo, anche con il vecchio collegamento dial up molte cose si potevano già fare, ma come con quali tempi? con quali contenuti? Il secondo è legato all’esplosione dei contenuti multimediali e video in particolare. L’ultimo, ma non meno importante, fa riferimento agli utilizzi contemporanei e ai flussi simmetrici.

Entertainment, Cloud, Automazione. La banda larga attuale consente l’accesso ad un’ampia gamma di servizi di intrattenimento, di virtualizzazione e di gestione remota di dispositivi. La banda ultra larga rende l’utilizzo dei servizi definitivamente seamless e consente il progressivo arricchimento dell’esperienza in rete. Basti pensare al futuro dei formati audiovisivi da HD a UHD, 3D fino all’utilizzo di avatar che ricostruiscono i comportamenti umani. Sviluppo della banda, riduzione della latenza, simmetricità significa d’altro canto rendere definitivamente reali i “tele-miti”: telemedicina, telelavoro, teleformazione, telepresenza, ma anche quello dell’informatica “distribuita” promessa dal paradigma cloud. In sintesi, la banda ultra larga consentirà il crollo delle barriere spazio-temporali, creando una dimensione totalmente nuova per la creazione di servizi commerciali e esperienze sociali. Serve altro?

Nuova catena del valore. L’impatto sulle tradizionali catene del valore della comunicazione è sempre più evidente, come dimostrano le tensioni tra vecchi e nuovi attori dei servizi di telecomunicazione, ma anche dei servizi di informazione e intrattenimento. Quando ci sarà un televisore connesso alla rete in ogni casa come cambieranno i modelli di fruizione e remunerazione dei contenuti? Al di là dell’innalzamento di barriere protezionistiche richieste da alcuni, l’accesso a nuovi fattori produttivi e la sostanziale rivoluzione nei costi di produzione e distribuzione provoca effetti di disintermediazione e re-intermediazione dirompenti. Il tutto si ripercuote poi sul dilemma uovo gallina e sulla remunerazione dei nuovi investimenti nelle reti.

Come disse qualcuno, tra l’uovo e la gallina c’è probabilmente il pollo.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here