Research in Motion terrà questo Martedì la prima riunione annuale con i suoi azionisti. La prima da quando è subentrato nella società canadese il nuovo CEO Thorsten Heins, che avrà l’arduo compito di spiegare agli investitori i motivi alla base della crisi che sta coinvolgendo la sua compagnia, e le strategie che verranno attuate per uscirne.
Ma la domanda che potrebbe creare più imbarazzo al direttore di RIM, è quella sul ritardo nella data di uscita prevista per la nuova linea del su smartphone di punta, il BlackBerry 10 che è stata posticipata rispetto ai piani iniziali dell’azienda.
Una scelta che potrebbe rendere RIM il bersaglio di azioni legali da parte degli azionisti, delusi dalle recenti prestazioni in borsa (con il titolo che ha perso il 95% rispetto al suo picco a metà del 2008 e 518 milioni dollari di perdita trimestrale) e contrariati dalle ultime affermazioni del CEO e dalla scelta di procrastinare il lancio del nuovo device.
Heins ha infatti dichiarato, durante un’intervista alla radio la settimana scorsa, come “non ci sia niente di sbagliato nella società in questo momento”, prevedendo un futuro radioso e negando di fatto la crisi profonda in cui si trova.
Secondo Jean-Louis Gassée, ex presidente della divisione prodotti di Apple, RIM “sta per essere citata in giudizio e dovrebbe esserlo: quando il suo CEO dice che non c’è niente di sbagliato nella società non ha senso”. Tali dichiarazioni incoerenti con la sua realtà spingerebbero gli investitori ad agire contro i loro stessi interessi.
La compagnia ha respinto qualsiasi ipotesi sull’intenzione di indurre in errore gli investitori: “RIM è ben consapevole dei suoi obblighi di comunicazione ai sensi delle leggi in materia e si impegna a fornire un elevato livello di trasparenza”, ha dichiarato la società in un suo comunicato, successivamente alle lamentele del mondo finanziario.
Ma negli Stati Uniti, dove il titolo è quotato, le aziende sono tenute a segnalare tempestivamente eventuali sviluppi che possono alterare in modo significativo la loro situazione finanziaria. Il ritardo nell’uscita del BlackBerry 10 rientra in questo caso, secondo molti esperti di diritto, e la mancata comunicazione di tale decisione potrebbe presto portare ad una class action da parte dei suoi stessi azionisti.
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