L’Agenda digitale e la regola del P.O.R.C.O.

Mentre si aspettano i risultati e le conseguenti azioni della cabina di regia per l’Agenda Digitale Italiana (ADI), la IX Commissione della Camera approva un testo unificato riguardante “le disposizioni per l’Agenda digitale”, che integra in modo bipartisan le precedenti proposte Gentiloni-Rao e Palmieri.
Il Parlamento anticipa il Governo, ma del resto lo stesso Governo ha anticipato se stesso quando ha creato l’Agenzia per l’Italia Digitale (AID) per l’attuazione dell’Agenda Digitale Italiana, prima ancora di avere l’Agenda… (il decreto Digitalia in preparazione).
Guardando la struttura della bozza approvata in Commissione la mente va immediatamente alla regola del P.O.R.C.O. proposta da Severgnini per la stesura di un testo efficace (nel mondo immaginario, ovviamente, non nelle aule parlamentari). Pensare, Organizzare, Rigurgitare, Correggere, Omettere.

Andando invece ai contenuti, conviene partire dalla fine per scoprire subito l’assassino.

Risorse

Agevolazioni, contributi, deduzioni, riduzioni, incentivi fiscali, detassazione, crediti di imposta assommano a 30 milioni per il periodo 2013-2015. Gli oneri derivanti dalla legge sono previsti in 180 milioni per lo stesso periodo, nell’ambito delle risorse per il finanziamento del programma di cui art. 1 della legge 18 giugno 2009 n.69. Cosa sarà mai? Sono i mitici 800 milioni per la banda larga! (fino a 800 milioni, per la cronaca, recitava il testo di legge).

Definizioni

Tornando all’inizio del documento, troviamo un utile dizionario inglese-italiano, dove si salvano solo “nucleo familiare” e termini a sfondo finanziario (due capitali, un fondo di fondi, un incubatore). Negli articoli che seguono ci guideranno il cloud, l’open data e le startup, ma anche il micro-seed, l’early stage, fino ai business angel.

Legge annuale

La legge annuale per l’incentivo e lo sviluppo dei servizi digitali è sicuramente una buona idea, che cerca di mantenere la tensione sull’argomento ed è un’occasione per intervenire in modo dinamico su una materia complessa.

Infrastruttura e cultura

Suggestivo abbinamento, che si declina fino nell’educazione ai nuovi media audiovisivi e radiofonici (la buona vecchia radio). Viene annunciata l’eliminazione degli oneri comunali e provinciali per la realizzazione delle opere infrastrutturali e nasce il catasto delle infrastrutture civili in fibra ottica (civili?) entro il 30 giugno 2012 (!). Segue la semplificazione per l’uso delle frequenze libere e una chiamata a raccolta di vari strumenti di informazione e comunicazione utilizzabili a costi relativamente contenuti, con l’ausilio del MIUR, ma che per effetto delle risorse complessive a disposizione rischiano di essere poco più di una consolazione, come insegnano i guru della comunicazione. Risorgono invece gli incentivi per le famiglie (reddito inferiore a 20.000 euro) con figli minorenni, destinati all’acquisto di apparati abilitanti (inclusi i tablet di “nuova generazione”, ma implicitamente esclusi smartphone, console, eventuali set-top-box) a fronte della rottamazione dei vecchi dispositivi (OK, mi faccio l’ultimo iPad…) e un apparato di accesso (la chiavetta Internet, mentre niente sostegno per gli altri servizi di accesso!).

Startup

E’ diventato un tema molto cool, che ci appassiona tutti da mesi (finalmente). L’Italia come la terra promessa dopo la fuga dall’Egitto. Sembrava che fossero già in campo vari soggetti (due Ministeri), si tratta quindi di un’anticipazione di quei tavoli o è un’ulteriore proposta? Interessante l’identificazione di aree franche, nuovi potenziali poli di innovazione. Un piccolo appunto: è sfuggita la parola “digitale” in tutto il Capo III…

Misure fiscali

Utili le semplificazioni e riduzione di oneri per start up e si passa, finalmente, dal generale al particolare, con la discesa in campo di codici ATECO a sei cifre (per andare bisognerebbe chiedere la revisione della Carta Costituzionale…). Incuriosisce il riferimento esplicito al codice 72.19.09, vale a dire “ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle altre scienze naturali e dell’ingegneria”. Un occhio di riguardo alle aziende video ludiche e all’offerta online di opere dell’ingegno (si chiama lobby o vision?). Seguono misure per favorire il commercio elettronico, specie per piccole imprese esportatrici (bene). Non compare invece l’annoso tema della riduzione IVA, oggetto di schermaglie tra la Francia e Bruxelles.

Pubblica Amministrazione

Sul tema si va via un po’ veloci, ma si presume perché ci saranno ben altre occasioni. Forte e condivisibile il richiamo allo sostituzione integrale dei servizi di sportello ove tecnicamente possibile (entro il 2014!): sfidante, ma condividiamo. Non poteva poi mancare un riferimento al software libero e all’interoperabilità, croce sul Golgota dell’Amministrazione Digitale. Sull’Art.29 sembra invece che sia sfuggito qualche cosa in materia di “conformità alla licenza d’uso”. Si chiude con lo switch-off delle notifiche analogiche dei tribunali e il WiFi negli ospedali, tema notoriamente prioritario.

Aspettando Digitalia.

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