La prossima conferenza internazionale sulla governance di Internet dell’ITU (Dubai, 3-14 Dicembre 2012) preoccupa molti.
Google aveva espresso, in questi giorni, i suoi dubbi sulle proposte di maggiori controlli presentate da molti governi e sul sostanziale tentativo di trasformare l’ITU in una sorta di governo globale della rete. Il gigante del web invitava ad agire per tutelare l’apertura e la liberta della rete contro il tentativo di alcuni paesi membri dell’ONU di “sfruttare l’opportunità di un incontro a porte chiuse che si terrà a dicembre per autorizzare la censura e regolamentare il Web in modo restrittivo”. Lo slogan scelto per l’iniziativa è eloquente ed enfatico: “Una Rete libera e aperta per un mondo libero e aperto”.
L’Unione Europa sembra ora preoccupata a sua volta. Il Parlamento Europeo ha, infatti, approvato una risoluzione che condanna i tentativi di inserire maggiori controlli e restrizioni alla rete; e chiede ai 27 paesi membri di agire di conseguenza durante la conferenza internazionale. La risoluzione è stata approvata a larga maggioranza e con voti provenienti da tutti i maggiori partiti.
La risoluzione, i cui effetti reali sono tutti da vedere, esprime chiaramente l’idea che nessun singolo soggetto dovrebbe esercitare un potere centralizzato sulla rete. Il Parlamento ritiene “che l’ITU, o qualsiasi altra singola, centralizzata istituzione internazionale, non è l’organo appropriato per esercitare autorità regolativa sulla governance o sul flusso dati di internet.” Sottolineando, inoltre, la mancanza di trasparenza e inclusività nelle negoziazioni per la conferenza, particolarmente grave visto che “i risultati del meeting potrebbero influenzare considerevolmente l’interesse pubblico.”
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