Cresce la banda larga ma aumenta il gap tra nord e sud del mondo

È stato presentato a New York il rapporto annuale della Broadband Commission che rappresenta la fotografia più veritiera dei collegamenti a banda larga nel mondo. Secondo il rapporto la tecnologia che al momento risulta più promettente il mobile. Le connessioni via smartphone o tablet, sono aumentate del 30% nel corso dell’ultimo anno e le analisi dimostrano che, in un solo anno, gli accessi mobile si sono triplicati rispetto a quelli su rete fissa.

Se consideriamo l’Italia il rapporto mette in luce come non compare mai in alto nelle classifiche. Nel 2012 la percentuale di persone che usavano internet era del 58 per cento, che corrisponde al 57esimo posto in classifica. In questa fascia dominano i Paesi scandinavi (Islanda, Norvegia, Svezia e Danimarca sono i primi), mentre passando alla penetrazione della banda larga fissa è la Svizzera lo stato modello: 41,9 su 100 la hanno in casa o al lavoro, contro i 22,1 italiani (l’Italia è 38esima, superata anche dall’Ungheria e dalla Slovenia). Va meglio quando si passa alla broadband mobile, usata dagli utenti di smartphone e tablet, o di laptop: qui l’Italia è 28esima, con 51,8 abitanti su 100 connessi in mobilità, e a guidare la classifica è invece Singapore con più di una connessione a testa (123 su 100).

Nonostante nel mondo, in generale, sia cresciuta la disponibilità dell’uso della banda larga, ciò che preoccupa è il fatto che i Paesi in via di sviluppo continuano a faticare. In questo modo si allarga sempre di più il gap tra la loro situazione e quella dell’Occidente. Oltre il 90% della popolazione dei Paesi meno avanzati al mondo, 49 in tutto dall’Afghanistan a Tuvalu, risulta completamente sconnessa. E se consideriamo gli obiettivi che la commissione Onu si era prevista per il 2015 siamo molto lontani dal risultato.

La commissione Onu aveva previsto che ogni nazione sviluppasse il suo piano per la broadband, rendendola accessibile universalmente, che vi avesse accesso almeno il 40 per cento delle abitazioni, che la penetrazione fosse del 60 per cento nei Paesi sviluppati, del 50 in quelli in via di sviluppo e del 15 in quelli meno sviluppati. Il commissario Paul Kagame ha dichiarato a New York “oltre al 2015, i prossimi passi dovranno prevedere un uso intelligente della banda larga per migliorare la fornitura dei servizi nell’educazione, salute, settore bancario e così via. La banda larga dovrà anche aiutare i giovani nel mondo in via di sviluppo a innovare e divenire più competitivi a livello globale

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