Il mercato dei tablet continua a crescere, con un occhio al “white box”

Anche quest’anno è boom di tablet. Ma chi è che ne vende di più e chi, invece, ha rallentato il passo? Secondo Idc, nel terzo trimestre sono stati venduti 47,6 milioni di tablet con un incremento del 12,8% sul stesso periodo dell’anno precedente. I dati comunicati dal gruppo leader a livello mondiale nell’ambito della ricerca di mercato, dei servizi di consulenza e degli eventi nei settori dell’information technology confermano il continuo e significativo tasso di crescita dei tablet e in particolare di quelli basati su Android. Ma non solo.

Dalla ricerca emerge un altro fenomeno in ascesa che riguarda i cosiddetti tablet “white box” , in crescita specialmente nella fascia bassa del mercato. Il motivo è presto detto: questi dispositivi Android a basso costo rendono i tablet accessibili a un più vasto pubblico, in quanto impiegano parti elettroniche economiche e versioni di Android non approvate da Google. Ciò li rende poco appetibili per gli addetti ai lavori e appassionati in genere, ma in un momento di crisi come quello attuale non c’è da stupirsi se una fetta sempre più ampia si affida a tecnologie low cost.

Analizzando i dati comunicati da Idc, scopriamo che, nonostante il mercato del tablet stia attraversando un periodo estremamente prolifico, nell’ultimo trimestre la vendita degli iPad è scesa dell’11%. La quota di mercato di Apple ha raggiunto il 29,6%: rimanendo al primo posto come costruttore, seguita a distanza da Samsung. L’azienda coreana, avendo consegnato 9,7 milioni di unità, ha raggiunto una quota di mercato superiore al 20%. Il terzo gradino del podio è occupato da Asus con 3,5 milioni di pezzi a una quota di mercato del 7,4%, un terzo di quella di Samsung. Infine, non va sottovalutata la quota di mercato del 35%, con 16,8 milioni di tablet, raggiunto dagli altri principali fornitori di dispostivi Android e Windows (Amazon, Microsoft, HP e Dell). La logica conseguenza è rappresentata dal successo del Kindle Fire di Amazon, costo basso e margini altrettanto bassi per la società, anche se non si tratta di un vero e proprio tablet.

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