SocialMediAbility: nelle aziende italiane cresce l’uso dei Social Media

Giovedì 7 novembre presso l’Università IULM di Milano è stata presentata la terza edizione dell’indagine “SocialMediAbility delle aziende italiane” nel 2013. Promossa dall’Executive Master in Social Media Marketing & Web Communication, la ricerca ha messo in evidenza l’utilizzo dei Social Media da parte delle aziende italiane. Rispetto al 2011, è emersa una lenta crescita ma soprattutto la loro gestione è ancora caratterizzata da poca consapevolezza.
L’Osservatorio ha analizzato 720 aziende appartenenti a sei diversi settori: moda, alimentare, hospitality, arredamento, pubblica amministrazione, banche. Nel dettaglio sono state 120 per settore, ulteriormente segmentate al loro interno per dimensioni: 40 grandi, 40 medie e 40 piccole. La ricerca è stata realizzata anche grazie alla piattaforma di monitoraggio “Social Listening” di Blogmeter.
Tra febbraio e settembre di quest’anno, i ricercatori sono tornati a prendere in esame il panel di 720 aziende di sei diversi settori (alimentare, arredamento, banche, hospitality, moda e pubblica amministrazione), già analizzato nel 2010 e nel 2011, per coglierne i progressi e i cambiamenti. A partire da quest’edizione hanno potuto contare anche sulla piattaforma di monitoraggio “Social Listening”, messa a disposizione da Blogmeter.
La SocialMediAbility ha valutato sia gli aspetti qualitativi che quantitativi della presenza social dell’azienda/brand, sulla base dell’orientamento 2.0, la gestione/cura dei diversi canali social, e l’efficacia delle azioni adottate.
Dalla rilevazione emerge che la percentuale delle aziende che usa almeno un social network per attività di comunicazione e marketing passa dal 49,9% del 2011 al 63,8% nel 2013; ad attivarsi maggiormente sui social media sono soprattutto le aziende grandi: se nella precedente edizione il 57,3% di esse gestiva almeno un social media, nel 2013 tale percentuale è salita all’81,1%. Nelle piccole e medie imprese, al contrario, la crescita è stata solo del 7% dal 2013. Ad un aumento dell’uso dei social non corrisponde però una adeguata valorizzazione: lo dimostra il fatto che solo il 41% delle aziende analizzate li segnala chiaramente nella home page dei siti aziendali.
Facebook è il social preferito dal 75% delle aziende attive ma aumenta anche l’uso di Twitter, LinkedIn e YouTube (utilizzati rispettivamente dal 45,1%, dal 44,1% e dal 51,2% delle aziende presenti sui social media, rispetto al 39,8%, al 35,7% e al 32% del 2011) e di Google Plus (17,2%) e Pinterest (18,1%), non monitorati nelle rilevazioni precedenti.
La vera nota dolente, però, sta nel fatto che aprire uno spazio social non significa necessariamente saperlo gestire in maniera ottimale. Lo dimostra l’indice di SocialMediAbility che, su una scala da 1 a 10, nel 2011 si attestava a una media di 1,16 e nel 2013 è arrivato soltanto a 1,91. Mediamente, al crescere delle dimensioni aziendali aumenta anche la “qualità” dell’uso dei canali social.
Il successo delle attività sui social media non nasce unicamente dallo stanziamento economico che l’azienda è in grado di mettere a disposizione. Una campagna di successo, precisa Guido Di Fraia, direttore scientifico del Master, è fatta anche di “creatività delle iniziative attivate e correttezza del piano strategico messo in atto”.
In sostanza la ricerca mette in luce come si stia diffondendo sempre di più la consapevolezza della necessità strategica di essere presenti sui social ma a ciò non sempre si accompagna un’effettiva padronanza delle competenze specifiche sulle logiche e i linguaggi di questi canali.

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